• Libri
  • Domenica 19 febbraio 2023

Le modifiche ai romanzi per ragazzi di Roald Dahl

L'editore inglese ne ha modificato i testi per renderli più compatibili con le sensibilità di oggi, ricevendo molte critiche

Le copertine di alcune edizioni Puffin Books di tre romanzi per ragazzi di Roald Dahl
Le copertine di alcune edizioni Puffin Books di tre romanzi per ragazzi di Roald Dahl
Caricamento player

Roald Dahl è morto da più di trent’anni ma ancora oggi è uno degli scrittori di romanzi per ragazzi più apprezzati al mondo. Negli ultimi anni tuttavia alcuni aspetti delle sue storie sono stati criticati perché ritenuti offensivi per la sensibilità contemporanea. Dahl aveva uno stile irriverente e nei suoi libri le caratteristiche morali dei personaggi negativi sono spesso associate a caratteristiche fisiche, come la bruttezza e la grassezza: per fare solo un esempio, i personaggi che mangiano molto sono spesso derisi per questo.

L’editore britannico dei libri di Dahl e la Roald Dahl Story Company, la società che possiede i diritti d’autore sulle opere dello scrittore e che dal 2021 appartiene a Netflix, hanno quindi deciso di introdurre una lunga serie di piccole modifiche nelle più recenti edizioni dei romanzi per ragazzi, modifiche che però sono state assai contestate e criticate da giornali, scrittori e lettori sui social network, secondo cui l’opera di Dahl sarebbe stata tradita e censurata.

Le modifiche sono state rese note venerdì da un lungo articolo pubblicato sul Telegraph, un quotidiano britannico di orientamento conservatore, che ha analizzato nel dettaglio dieci dei libri per bambini di Dahl, confrontando le edizioni più recenti con quelle pubblicate alcuni anni fa. In totale i cambiamenti sono centinaia: in molti casi sono state semplicemente cancellate singole parole (come l’aggettivo fat, “grasso”) o espressioni, in altri il testo è stato rimaneggiato in maniera più estesa, spesso modificando descrizioni dell’aspetto fisico dei personaggi. In vari passaggi che oggi potrebbero suonare sessisti emerge il punto di vista di Dahl sul mondo: quello di un uomo britannico nato nel 1916.

Nel testo di Le streghe, che ha per protagonista un bambino che viene trasformato in un topo da una congrega di streghe, e che nel 2020 è stato adattato in un film con Anne Hathaway, il Telegraph ha trovato 59 modifiche. Questo romanzo è uno di quelli che sono stati maggiormente criticati tra quelli di Dahl, sia in passato che recentemente: già negli anni Ottanta, quando il libro uscì, lo scrittore fu accusato di misoginia perché nonostante il personaggio più positivo della storia sia la nonna del protagonista, la descrizione delle streghe non è affatto lusinghiera e sembra sottintendere che alcune donne apparentemente gradevoli siano in realtà mostri malvagi.

Le streghe sono tutte donne.
Non voglio parlar male delle donne. In genere sono adorabili. Ma tutte le streghe sono donne: è un fatto.

[Traduzione di Francesca Lazzarato e Lorenza Manzi dall’edizione italiana Salani]

Di questo passaggio nella nuova edizione di Puffin Books è rimasta solo la prima frase. Puffin Books è l’editore britannico dei libri per ragazzi di Dahl ed è un marchio editoriale del gruppo Penguin Random House, la più grande casa editrice del mondo. Sempre nello stesso testo sono state sostituite o rimosse anche altre frasi. Ad esempio, nella vecchia edizione, a un certo punto la nonna spiega al nipote che le streghe indossano guanti per nascondere di avere «lunghi artigli aguzzi e ricurvi» al posto delle unghie e parrucche per nascondere di essere calve. Lui le risponde che quindi tirerà i capelli a tutte le donne per riconoscere le streghe, e la nonna replica:

Non dire stupidaggini. Non puoi tirare i capelli a tutte le donne che incontri, anche se portano i guanti. Provaci e vedrai.

Nella nuova edizione britannica la risposta è diventata:

Non dire stupidaggini. Peraltro ci sono molte altre ragioni per cui una donna potrebbe indossare una parrucca senza che ci sia nulla di sbagliato.

[Traduzione del Post]

Le più recenti critiche alle Streghe, arrivate in occasione dell’uscita del film del 2020, riguardavano effettivamente l’aspetto delle antagoniste del romanzo, che nella più recente versione cinematografica avevano mani con solo due dita: molte persone con malformazioni a mani e braccia avevano criticato questa scelta, perché associava una caratteristica fisica alla cattiveria e alla mostruosità delle streghe, e sia la società di produzione del film, Warner Bros, che Anne Hathaway si erano scusate. Il passaggio sulle parrucche è molto probabilmente stato cambiato tenendo conto del fatto che molte donne senza capelli le indossano perché affette da alopecia o perché sottoposte a certe terapie.

Altri cambiamenti introdotti nelle Streghe riguardano le parole usate per definire alcune persone. Nel romanzo c’è una cameriera che lavora nell’hotel in cui alloggia il protagonista e in cui le streghe hanno organizzato il loro congresso: Dahl l’aveva definita chambermaid, un termine datato che contiene maid che oltre a “domestica” significa anche “signorina”, e che suona un po’ come “donna delle pulizie”; nella nuova edizione si parla di cleaner, un’espressione oggi più usata che significa “persona addetta alle pulizie” (in inglese i sostantivi non sono declinati per genere, quindi potrebbe anche indicare un uomo).

Altre modifiche simili riguardano espressioni che oggi sono percepite più o meno come sessiste. Alcune eliminano la sfumatura, altre ne aggiungono una nuova come nel caso di questo passaggio, sempre riferito alle streghe:

Che faccia la cassiera in un supermercato o la segretaria in un ufficio […].

Sostituito con:

Che sia una grande scienziata o gestisca un’attività […].

La modifica è stata fatta per non citare due professioni associate alle donne in modo stereotipato, in particolare ai tempi in cui nelle società occidentali molte professioni erano di fatto riservate agli uomini.

Tra le altre modifiche ce n’è una che riguarda il personaggio di Matilde, protagonista del romanzo omonimo, che ora legge Jane Austen invece di Rudyard Kipling, i cui libri furono profondamente influenzati dalla mentalità colonialista ottocentesca. Mentre la signora Hoppy di Agura Trat non è più descritta come una «attraente signora di mezza età» ma come una «gentile signora di mezza età». Sono state rimosse le parole crazy e mad, cioè l’inglese per “matto, pazzo”, parole legate a vecchi stereotipi sui problemi di salute mentale, e le occorrenze di “bianco” e “nero”, anche in riferimento a un cappotto e non solo alla pelle delle persone. Da questo celebre passaggio degli Sporcelli

Una persona con pensieri gentili non potrà mai essere brutta. Potrà avere il naso bitorzoluto e la bocca storta e i denti fuori, ma, se ha pensieri gentili, questi le illumineranno il viso come raggi di sole, e apparirà sempre bella.

[Traduzione di Paola Forti]

è stato rimosso double chin, letteralmente “doppio mento”, che in italiano era stato tradotto con “bocca storta”.

La presenza delle modifiche nelle nuove edizioni è segnalata da una breve nota inserita nel colophon dei libri, cioè nella pagina iniziale in cui sono indicati la data di pubblicazione e i detentori dei diritti d’autore. La nota dice: «Le parole sono importanti. Le magnifiche parole di Roald Dahl possono trasportare in mondi diversi e far conoscere personaggi meravigliosi. Questo libro è stato scritto tanti anni fa e quindi ne rivediamo regolarmente il linguaggio per assicurarci che possa essere apprezzato da tutte le persone anche oggi».

Un portavoce della Roald Dahl Story Company ha detto al Telegraph che le modifiche sono state fatte «mantenendo la trama della storia, i caratteri dei personaggi e l’irriverenza e lo spirito acuto del testo originale» e che sono «piccole e valutate con grande attenzione». La società aveva cominciato il lavoro di revisione insieme a Puffin nel 2020, quando ancora apparteneva agli eredi di Dahl e non a Netflix.

Per scegliere quali parole dei libri cambiare, Puffin e la Roald Dahl Story Company hanno lavorato con Inclusive Minds, un’organizzazione che si occupa di «inclusione e accessibilità nella letteratura per bambini».

Le persone che lavorano per la Inclusive Minds svolgono un lavoro relativamente nuovo ma ormai piuttosto presente nell’editoria anglosassone: sono sensitivity reader, che si potrebbe tradurre come “lettori per le questioni di sensibilità”, ovvero revisori che leggono i libri prima della loro pubblicazione non per cercare refusi nei testi, o per verificare le informazioni che contengono, ma per accorgersi di eventuali espressioni che potrebbero essere percepite come offensive da alcuni gruppi di persone. Sono persone diverse per genere, orientamento sessuale, origini etniche e caratteristiche fisiche e che per questo dovrebbero essere in grado di individuare potenziali aspetti controversi per ogni tipo di persona. Solitamente si occupano di libri non ancora pubblicati, ma nel campo dell’editoria per ragazzi possono anche ricevere l’incarico di rileggere vecchi testi, come quelli di Dahl.

In questo ambito il loro lavoro ha lo scopo di eliminare dettagli oggi considerati diseducativi oppure escludenti per alcuni bambini. Ad esempio, quando consigliano di eliminare riferimenti al colore della pelle dei personaggi, lo fanno con l’obiettivo di permettere a qualunque bambino di immedesimarsi in quei personaggi.

Per molte persone che hanno letto l’articolo del Telegraph però le modifiche fatte ai libri di Dahl sono eccessive. Tra gli scrittori che su Twitter hanno criticato la scelta di Puffin Books e della Roald Dahl Story Company c’è Salman Rushdie: «Roald Dahl non era un angelo [disse anche frasi antisemite, per cui la famiglia si è scusata nel 2020], ma questa è una censura assurda. Puffin Books e i gestori dei diritti di Dahl dovrebbero vergognarsi».

In passato era capitato anche allo stesso Dahl di apportare delle modifiche alle prime versioni dei suoi libri perché alcuni dettagli erano stati considerati razzisti. Nella prima edizione di Charlie e la fabbrica di cioccolato, pubblicata nel 1964, gli Umpa-Lumpa, gli operai della fabbrica, erano descritti come «pigmei neri» trovati nella «giungla africana» da Willy Wonka che li aveva resi schiavi. Qualche anno dopo Dahl modificò il testo per dissociare gli Umpa-Lumpa dalle persone africane e oggi sono descritti come esseri di fantasia. Le modifiche fatte da Dahl in vita comunque furono poche, molte meno di quelle presenti nelle ultime edizioni dei suoi libri.

Aggiornamento: Gallimard Jeunesse, l’editore francese dei libri per ragazzi di Roald Dahl, ha fatto sapere che non modificherà a sua volta le proprie edizioni: «Questa riscrittura riguarda solo la Gran Bretagna. Non abbiamo mai modificato i testi di Roald Dahl e a oggi non abbiamo in programma di farlo», ha detto un portavoce all’agenzia di stampa AFP. Invece Salani, l’editore italiano, non ha finora risposto alle richieste di commento sulle proprie scelte.