Perché gli americani sono ignoranti in geografia

I video in cui non sanno rispondere a domande elementari sono un genere di internet: c'entrano i programmi scolastici ma non solo

Una scena della serie tv americana "Twin Peaks"
Una scena della serie tv americana "Twin Peaks"
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I quiz di geografia sono un tipo di video che capita di vedere spesso su YouTube e TikTok. Solitamente c’è un intervistatore che ferma una persona per strada e le fa semplici domande su capitali o bandiere, o chiede di elencare tre paesi che iniziano con una certa lettera. Tra questi video quelli che diventano più popolari sono quelli in cui le persone non sanno rispondere o danno risposte assurde a quesiti molto semplici: cosa che non è rara, soprattutto quando gli intervistati sono statunitensi.

La percezione che ne deriva è che gli abitanti degli Stati Uniti abbiano generalmente scarsissime nozioni di geografia: oltre a conoscere poco il mondo, in alcuni casi sembrano far fatica a distinguere una città da uno stato, o uno stato da un continente, o a riconoscere qualsiasi territorio su una mappa. Al di là della percezione che emerge da questi video (che spesso sono anche recitati, e ovviamente selezionati appositamente per suscitare sorpresa e indignazione), in generale l’ignoranza degli statunitensi in geografia è una cosa abbastanza assodata – per esempio tra gli europei che hanno fatto un anno di scuola negli Stati Uniti – e confermata da alcuni studi. Dipende soprattutto dai programmi scolastici e dal fatto che escono raramente dal loro enorme paese.

Un esempio efficace della diffusa ignoranza degli statunitensi rispetto agli aspetti più nozionistici della geografia è un servizio andato in onda nel 2018 nel programma del conduttore e comico americano Jimmy Kimmel. Anche se come tutti i video ha valore solo aneddotico e non permette di trarre conclusioni significative, fa capire quanto il livello possa essere basso, anche nel caso di persone laureate come una delle intervistate. Nel video un’intervistatrice chiede ai passanti di dire il nome di un qualsiasi stato su una cartina muta. Le risposte mostrate sono di sei persone che non riescono a dirne neanche uno, e alcune di queste non sembrano saper distinguere uno stato da un continente o saper indicare dove siano gli Stati Uniti.

Ci sono alcuni dati che confermano questa generale tendenza. Uno studio del 2015 condotto dallo Government Accountability Office (GAO), una sezione del Congresso americano che si occupa di indagini e valutazioni in vari campi, ha rilevato che tre quarti degli studenti che hanno finito l’ottavo grado di istruzione (quindi l’ultimo prima delle scuole superiori, con studenti attorno ai 13 anni) non hanno un buon livello di conoscenza della geografia, quello che in inglese viene chiamato “proficiency”. Questo dato, secondo lo studio, sarebbe rimasto più o meno invariato dal 1994 al 2014.

Negli Stati Uniti le leggi che regolano l’istruzione variano da stato a stato, ma generalmente la geografia non è tra le materie più presenti nei programmi scolastici delle scuole medie e superiori, dove si punta più che altro su inglese, matematica e scienze. È raro anche che la geografia venga insegnata in un corso a sé: più spesso viene fatta rientrare in una materia che si chiama “social studies” (studi sociali) e che tiene al suo interno anche l’insegnamento della storia, dell’educazione civica e dell’economia.

Secondo uno studio del 2021 del Centro per l’Educazione della Geografia della Texas State University, su cinquanta stati americani quelli che impongono l’insegnamento della geografia alle superiori, da sola o all’interno degli studi sociali, sono 13. Sono 14 invece quelli che non la prevedono affatto, mentre gli altri la prevedono come opzione facoltativa insieme ad altre materie tra cui gli studenti possono scegliere. Gli stati in cui la geografia è obbligatoria alle medie, come corso unico o all’interno degli studi sociali, sono 15 su 50. Nello studio si spiega che «c’è un consenso generale rispetto al fatto che la geografia sia inclusa negli studi sociali, tuttavia continua a giocare un ruolo secondario rispetto alla storia, e molte volte viene insegnata in combinazione con la storia del mondo o la storia americana».

In questo le scuole superiori americane non sono molto diverse da quelle italiane, dove tra la fine degli anni Novanta e i primi anni Duemila le ore di geografia sono state tolte dal programma di molti istituti tecnici e professionali. Negli istituti dove sono rimaste e nei licei sono state accorpate alle ore di storia e insegnate nella maggior parte dei casi da docenti laureati in lettere. Alle medie e alle elementari invece la geografia è rimasta una materia a sé ed è insegnata almeno due ore alla settimana.

Oltre ai programmi scolastici, dietro la generale ignoranza del popolo statunitense in geografia ci sono altre ragioni culturali. Una è che chi vive negli Stati Uniti non è abituato ad avere a che fare con altri paesi, altre lingue e altre culture perché questi sono spesso molto distanti. Una youtuber americana, che vive in Repubblica Ceca e ha dedicato un video al tema dell’ignoranza in geografia dei suoi connazionali, ha fatto notare che per gli europei spesso basta fare poche centinaia di chilometri per attraversare stati diversi, e questo contribuisce a stimolare la curiosità e l’interesse per ciò che c’è al di fuori del proprio paese, cosa che agli americani non succede.

Questo è anche uno degli argomenti che si trovano più spesso nei dibattiti online su questo tema, in cui gli statunitensi paragonano la propria ignoranza a quella di una persona europea che non sa indicare dove si trovi il Tennessee o il North Carolina.

La stessa youtuber aggiunge anche che gli statunitensi viaggiano molto tra gli stati americani, ma poco al di fuori del loro paese, e che hanno un approccio allo studio molto “utilitaristico”, quindi è raro che si interessino di altri paesi se non devono andarci in vacanza. A questo probabilmente contribuisce anche una diffusa indifferenza di molti statunitensi per tutto ciò che non riguarda direttamente il loro paese, che origina secondo molti da una certa protervia e senso di superiorità legati al mito fondativo degli Stati Uniti d’America, e al ruolo predominante nel mondo che tanta retorica politica gli ha attribuito nel corso dei decenni.

Come hanno fatto notare online alcune persone di origini africane che vivono o hanno vissuto negli Stati Uniti, questa generale ignoranza in geografia appare evidente in molte conversazioni di vita quotidiana e con effetti poco piacevoli. Un uomo del Madagascar ha raccontato su Medium di aver dovuto rispondere innumerevoli volte ad americani che gli chiedevano dove fosse il Madagascar e che non si capacitavano di come uno con il suo aspetto potesse venire da un paese africano e non dall’India. Lo stesso ha raccontato anche una donna di origini tunisine, che quando spiega che la Tunisia è nel nord dell’Africa si sente spesso dire di non sembrare africana.