Quando Enzo Tortora venne arrestato per due pentiti, un elastico e dei centrini

La nuova puntata di Indagini è su una delle vicende giudiziarie più incredibili e inverosimili della storia d'Italia

Il 17 giugno 1983, alle 4:30 del mattino, i carabinieri bussarono alla porta di una stanza dell’Hotel Plaza, a Roma, in via del Corso. Iniziò così una delle vicende di cronaca più incredibili della storia d’Italia. Enzo Tortora, giornalista televisivo famosissimo, conduttore di Portobello, trasmissione che andava in onda il venerdì sera ed era seguita da oltre 20 milioni di spettatori, venne arrestato con l’accusa di far parte della camorra e di essere un trafficante di droga, amico e complice dei più celebri capi della criminalità organizzata degli anni Ottanta. Contro di lui c’erano i racconti di due pentiti, Pasquale Barra detto ‘o animale, e Giovanni Pandico, chiamato ‘o pazzo.

Le due nuove puntate di Indagini raccontano di domande che non vennero fatte, di pentiti che si giurarono morte l’un l’altro, dell’elastico di uno slip che si ruppe e costrinse una donna ad appartarsi in un angolo da dove vide, disse poi lei, cose che non avrebbe dovuto vedere. Ma anche di centrini da tavola realizzati all’uncinetto da un carcerato, di serate al Derby Club di Milano, dei soldi del terremoto del 1980, di giornali che inventarono di tutto e di quattro anni di una vicenda giudiziaria che oggi, a raccontarla, sembra impossibile.

Le due puntate sono disponibili da oggi sull’app del Post (scaricala qui) ma anche sulle principali piattaforme di podcast, come Spotify, Apple Podcasts, Amazon Music e Google Podcasts. Indagini esce con una nuova storia il primo giorno di ogni mese: la prossima uscirà il primo marzo.