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  • Martedì 31 gennaio 2023

Pochissime persone in Italia hanno fatto il testamento biologico

Solo lo 0,4% dei maggiorenni, a 5 anni dall'entrata in vigore della legge: c'entra la mancanza di campagne informative del governo

(ANSA/ MASSIMO PERCOSSI /ANSA /JI)
(ANSA/ MASSIMO PERCOSSI /ANSA /JI)
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Da cinque anni in Italia è possibile compilare il cosiddetto testamento biologico o biotestamento, più precisamente le DAT (Disposizioni Anticipate di Trattamento): decidere cioè in anticipo a quali trattamenti sanitari, scelte terapeutiche o esami dare o meno il proprio consenso in previsione di una possibile futura incapacità (decidere per esempio se sottoporsi o meno a nutrizione o idratazione artificiale nell’eventualità che ci si ritrovi in stato vegetativo).

Ma ad oggi solo lo 0,4 per cento delle persone maggiorenni italiane lo ha fatto, secondo dati raccolti e pubblicati dall’associazione Luca Coscioni, che si occupa di diritti civili e che da anni promuove la libertà di scelta sul fine vita.

L’indagine dell’associazione Luca Coscioni è stata condotta e pubblicata proprio in occasione dei cinque anni dall’entrata in vigore della legge che ha regolamentato il testamento biologico: la legge 219 del 22 dicembre 2017 sulle “Norme in materia di consenso informato e di disposizioni anticipate di trattamento”, in vigore dal 31 gennaio 2018.

L’indagine è stata condotta in collaborazione con le Cellule Coscioni di tutta Italia (cioè i gruppi locali dell’associazione), chiedendo a 6.500 comuni italiani quante DAT erano state ricevute dall’entrata in vigore della legge e quante di queste erano state trasferite all’apposita Banca dati nazionale del ministero della Salute.

I comuni che hanno fornito i numeri sulle DAT ricevute sono stati 4.665, quelli sulle DAT trasferite alla Banca dati 4.170: dai dati raccolti risulta che dall’entrata in vigore della legge a oggi sono state depositate circa 186mila DAT e ne sono state inviate alla Banca dati nazionale circa 145mila. L’indagine è consultabile a questo link, dove si può vedere il dettaglio dei singoli comuni e dei dati raccolti.

Sono numeri molto ridotti, soprattutto tenendo conto della facilità e dei vari modi in cui è possibile compilare il proprio testamento biologico: lo si può fare online, per esempio richiedendo il modello sul sito dell’associazione Luca Coscioni (a questo link), ma anche a mano durante i regolari incontri, aperti a tutti, delle singole Cellule: basta contattarle, anche sui social, per avere informazioni su come funziona nella propria città. Per avere informazioni sul testamento biologico si può anche chiamare il Numero Bianco sul fine vita 06 99313409, che è sempre attivo. Il testamento biologico è inoltre esente dall’obbligo di registrazione tributaria, dall’imposta di bollo e da qualsiasi altro tributo, imposta, diritto o tassa.

Secondo l’associazione Luca Coscioni, il testamento biologico è stato compilato da così poche persone a causa della mancanza di informazione sulla possibilità di farlo: da quando è entrata in vigore la legge, il ministero della Salute non ha mai organizzato una singola campagna informativa sulla possibilità di compilare le DAT, nonostante la diffusione di informazioni fosse prevista dalla legge stessa (articolo 4, comma 8).

È un problema comune anche ad altri diritti civili legalizzati in Italia negli ultimi anni: il ministero della Salute non ha per esempio mai condotto una campagna informativa sulla possibilità di donare i propri ovuli o spermatozoi, pur essendo legale da ormai 9 anni la fecondazione eterologa (la tecnica di fecondazione assistita che si basa proprio sulla donazione di gameti). Anche in quel caso l’unica campagna informativa su scala nazionale fu fatta dall’associazione Luca Coscioni.

Filomena Gallo e Marco Cappato, segretaria generale e tesoriere dell’associazione, hanno quindi scritto al ministro della Salute, Orazio Schillaci, per chiedere un incontro, e che venga fatta una campagna informativa. Nel frattempo, sempre in occasione dei cinque anni dall’entrata in vigore della legge sul testamento biologico, l’associazione ha realizzato e pubblicato una sua campagna, un video animato con la voce di Giobbe Covatta.

 

La legge sul testamento biologico fu approvata dopo mesi di ostruzionismo. È composta da 8 articoli, e oltre che le DAT riguarda anche le modalità di acquisizione del consenso informato, cioè il diritto a conoscere le proprie condizioni di salute e ad essere informati in modo completo, aggiornato e comprensibile sul tipo di cure disponibili, sui loro benefici e rischi e sulle possibili conseguenze del loro rifiuto.

– Leggi anche: Come si fa, concretamente, il testamento biologico