Ci si può “fare” di noce moscata?

Il consumo di grandi quantità di una spezia comune in cucina può portare a qualche effetto stupefacente, ma per lo più poco piacevole

(Wikimedia)
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Alcuni concorrenti di Amici, la trasmissione condotta da Maria De Filippi in onda su Canale 5, sono stati esclusi dal programma in seguito a comportamenti ritenuti inopportuni dalla produzione. De Filippi non ha fornito molti dettagli su quanto sarebbe accaduto nella notte tra il 31 dicembre e il primo gennaio tra i partecipanti alla trasmissione, ma sono circolate varie informazioni e ipotesi sui social network basate anche sulle dichiarazioni dei concorrenti. Si è ipotizzato, tra le altre cose, che abbiano assunto dosi importanti di noce moscata per ottenere effetti allucinogeni, sfruttando alcune caratteristiche di questa spezia note da moltissimo tempo e tornate di attualità circa tre anni fa, in seguito ad alcune sfide tra adolescenti su TikTok.

La noce moscata deriva dalla Myristica fragrans, un albero tipico delle isole Molucche in Indonesia e la cui coltivazione nel tempo è stata introdotta in molte aree del mondo. Dalla pianta sono ricavate due spezie: quella che chiamiamo “noce moscata” cioè il seme decorticato, e il “macis” che deriva invece dall’endocarpo, la parte che ricopre il seme. La noce moscata è utilizzata da millenni e secondo alcune interpretazioni deve il proprio nome in italiano a Mascate, capitale dell’Oman e importante città portuale, dalla quale iniziò a essere commercializzata stabilmente in buona parte dell’Occidente; altre spiegazioni sull’etimologia sono legate al muschio, una sostanza fortemente odorosa, quindi nel senso di noce dal forte odore.

In Europa la noce moscata iniziò a essere diffusa a partire dal 12esimo secolo, diventando nota come una spezia dalle numerose qualità, forse per il suo sapore intenso che sembrava suggerire una maggiore “potenza” rispetto ad altri alimenti. Si diceva che con la noce moscata si potessero curare alcune infezioni, come quelle dovute alla peste, e che in certe quantità fosse velenosa al punto da poter indurre l’interruzione di una gravidanza. In realtà a dosi normali la spezia non ha queste capacità, ma se consumata in grande quantità può effettivamente causare allucinazioni e stati di alterazione mentale.

La sostanza che causa questi effetti è la miristicina, i cui effetti sull’organismo sono abbastanza noti, seppure ci siano ancora aspetti poco chiari sui suoi meccanismi di azione. Alcune ricerche hanno evidenziato come in alcune persone una dose di 400 milligrammi di miristicina sia sufficiente per produrre alcuni effetti sul sistema nervoso centrale.

Occorrono un paio di cucchiaini da caffè, circa 15 grammi, di polvere di noce moscata per assumere 400 milligrammi di miristicina, una quantità molto superiore a quella solitamente utilizzata in cucina per insaporire i piatti. In alcune persone è stato comunque rilevato come già 5 grammi possano essere sufficienti per provocare alterazioni a livello nervoso, segno che la sostanza attiva facilmente alcuni meccanismi neuronali.

Gli effetti che si ottengono consumando alte dosi di noce moscata sono: sensazione di stordimento, sonnolenza e talvolta un lieve stato confusionale. Alcune persone sviluppano altri effetti, compresi capogiri e nausea che possono durare per un paio di giorni dall’assunzione della spezia. Per molti la sensazione è simile a quella di un lungo post sbornia, con scarsa capacità di concentrazione e una certa sensazione di sentirsi non completamente presenti e nel pieno delle proprie capacità.

È raro che un alto consumo di noce moscata porti a effetti peggiori, ma come per ogni sostanza molto dipende da come è fatta ciascuna persona. Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti, in dieci anni nel solo stato dell’Illinois sono stati segnalati 32 casi di avvelenamento da noce moscata, 17 dei quali accidentali. Tra i restanti 15, la maggior parte riguardava persone tra i 15 e i 20 anni, che avevano provato in molti casi un mix di noce moscata e alcuni farmaci da banco. Solo in un caso si era reso necessario un intervento di emergenza più serio, collegando per qualche tempo un paziente a un ventilatore.

Complici casi come quello di Amici o le sfide su TikTok, la noce moscata torna periodicamente di attualità attirando grandi curiosità sui suoi potenziali effetti. Ma le esagerazioni su questa spezia sono alquanto longeve. A metà anni Sessanta, per esempio, l’attivista per i diritti degli afroamericani Malcolm X indicò nella propria autobiografia le caratteristiche della noce moscata, dicendo che era una merce di scambio comune in carcere. Veniva nascosta all’interno delle scatoline dei fiammiferi e consumata sciogliendola in acqua. Secondo Malcolm X, quella quantità di noce moscata «aveva lo stesso effetto di tre o quattro canne».

In realtà gli effetti sono di solito meno intensi e soprattutto meno piacevoli, stando a varie testimonianze. Una specializzanda in medicina vascolare alcuni anni fa aveva raccontato di avere ingerito accidentalmente una quantità di noce moscata tale da avere comportato un’alterazione dei propri sensi. Le era successo mentre stava partecipando a una festa: distrattamente aveva messo grandi quantità della spezia su un piatto di asparagi e alcune ore dopo essere andata a dormire si era svegliata con un certo malessere. Aveva le vertigini, si sentiva disorientata e non capiva bene che cosa stesse facendo. Alcuni amici la portarono al pronto soccorso, ma non furono rilevati problemi e solo dopo qualche ora la medica ricostruì di essersi intossicata con la noce moscata.

Come per altre sostanze che hanno effetti stupefacenti, gli esiti dopo l’assunzione dipendono molto da persona a persona. E proprio queste differenze e la presenza di numerose variabili rendono più difficoltosi gli studi sulla noce moscata, o su altri alimenti che contengono miristicina, seppure in concentrazioni meno elevate.

Qualche ulteriore spunto era arrivato nei primi mesi del 2020, quando alcuni adolescenti avevano iniziato a pubblicare su TikTok video in cui parlavano degli effetti della noce moscata, facile da reperire al supermercato e che spesso si trova insieme alle altre spezie in cucina. Ne nacque la #nutmegchallenge (in inglese la noce moscata si chiama “nutmeg”), una sfida in cui si dovevano sciogliere alcuni cucchiaini di noce moscata in un bicchiere d’acqua. Dopo averlo bevuto, si dovevano poi documentare con altri video gli eventuali effetti ottenuti con l’assunzione della spezia.

In pochi giorni erano stati condivisi molti video di adolescenti che sembravano fatti, poco presenti a loro stessi e in uno stato confusionale. Non era però chiaro quanti di quei video fossero autentici e derivanti da un effettivo consumo di grandi quantità di noce moscata. Almeno una persona si sentì seriamente male, dopo avere consumato un’intera confezione di noce moscata insieme a una bibita proteica. Aveva iniziato ad avere alcune crisi e convulsioni, tali da doverla portare al pronto soccorso. TikTok aveva poi oscurato l’hashtag, in modo da ridurre la circolazione di quei contenuti e l’imitazione da parte di altri utenti.

Il caso di TikTok non sembra abbia comunque comportato un aumento dei casi di intossicazione da noce moscata, né la presenza di maggiori informazioni su questa sostanza disponibili online. È probabile che ciò derivi dagli effetti non così piacevoli e dal sapore forte e pungente della noce moscata, non così invitante per un consumo in grandi quantità. Alle dosi solitamente utilizzate per insaporire alcuni piatti o per i cocktail la miristicina non ha effetti tali da alterare le proprie capacità.