Gli Stati Uniti hanno archiviato le accuse al principe ereditario saudita Mohammed bin Salman nel caso legato alla morte di Jamal Khashoggi

 (Leon Neal/Getty Images)
(Leon Neal/Getty Images)

Il giudice distrettuale statunitense John D. Bates ha archiviato le accuse nei confronti del principe ereditario e primo ministro dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman nel caso legato all’omicidio del giornalista e dissidente saudita Jamal Khashoggi, avvenuto nel 2018 all’interno del consolato saudita di Istanbul. Bin Salman era stato accusato e denunciato negli Stati Uniti dalla compagna di Khashoggi, Hatice Cengiz, e da un’organizzazione per i diritti umani con sede a Washington D.C. fondata proprio dal giornalista saudita, a lungo collaboratore del Washington Post.

L’archiviazione è stata un atto dovuto dopo che a novembre il dipartimento di Giustizia americano aveva concesso l’immunità a bin Salman in quanto nominato di recente primo ministro, e quindi capo di governo soggetto a immunità. C’è però chi sostiene che questa nomina sia servita soltanto ai fini del processo, dato che il vero capo di governo saudita rimane il padre, re Salman, mentre il figlio continuerà ad essere principe ereditario e a esercitare l’autorità saudita in rappresentanza del padre come fatto finora.

Secondo varie indagini, tra cui una dell’intelligence americana, l’omicidio di Khashoggi fu però voluto e ordinato proprio da bin Salman. Il giudice Bates, nonostante l’archiviazione delle accuse, ha inoltre definito “credibili” le accuse di un suo coinvolgimento.