I video che su TikTok promuovono i mercenari russi del gruppo Wagner

Sono stati visualizzati più di un miliardo di volte, sono violenti e non rispettano le regole della piattaforma

La sede centrale del gruppo Wagner a San Pietroburgo, 4 novembre 2022 (AP Photo/Dmitri Lovetsky)
La sede centrale del gruppo Wagner a San Pietroburgo, 4 novembre 2022 (AP Photo/Dmitri Lovetsky)
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NewsGuard, un progetto americano di verifica dell’accuratezza e della trasparenza dei siti di informazione, il primo dicembre ha pubblicato una ricerca su TikTok e sulle centinaia di video che celebrano il gruppo Wagner, composto da mercenari noti per avere compiuto interventi in diversi paesi negli ultimi anni, al servizio del governo russo. NewsGuard dice che i video, dal contenuto molto violento, non rispettano le regole della piattaforma, ma ci sono e sono stati visualizzati più di un miliardo di volte.

Il gruppo Wagner è una società di sicurezza privata composta soprattutto da ex militari, ex poliziotti ed ex agenti di sicurezza russi. Esiste da una decina d’anni: formalmente è un gruppo privato di mercenari, ma nei fatti è sempre stato piuttosto vicino al presidente Vladimir Putin, che lo ha usato in più occasioni come strumento della propria tattica militare, con operazioni in diversi paesi in cui aveva interesse a intervenire, tra cui Libia, Siria, Mali e Repubblica Centrafricana.

Wagner è considerato uno dei gruppi di mercenari più efficienti al mondo. Ha un’ideologia filonazista ed è stato accusato da diverse organizzazioni internazionali di aver compiuto crimini di guerra e torture. In Ucraina è presente almeno dal 2014, anno dell’invasione e annessione della penisola di Crimea alla Russia. Formalmente al gruppo è vietato per legge operare in Russia, come lo è a tutte le altre organizzazioni che reclutano e addestrano mercenari: anche per questo il governo russo ha sempre negato di avere legami con loro. Di recente però le cose sembrano essere cambiate. Una serie di episodi ha fatto capire come nella guerra in Ucraina il gruppo Wagner sia diventato parte integrante delle forze russe, se non addirittura una sua componente essenziale.

NewsGuard ha identificato 160 video su TikTok che «mostrano, celebrano o fanno riferimento agli atti di violenza compiuti dal gruppo Wagner». Quattordici di questi video sembrerebbero mostrare, in modo completo o solo parziale, l’esecuzione dell’ex mercenario russo Yevgeny Nuzhin, avvenuta nell’ottobre del 2022. Nuzhin aveva detto di essere stato reclutato dal gruppo mentre si trovava in prigione in Russia, ma aveva poi deciso di disertare e di combattere per l’Ucraina. Il leader del gruppo Wagner ha definito il video dell’esecuzione un «eccellente lavoro di regia», ma ha negato che fosse coinvolto nell’esecuzione.

Mentre NewsGuard faceva la sua analisi, TikTok ha rimosso dieci di questi video, probabilmente perché in violazione delle proprie linee guida. Uno era stato però visualizzato almeno 900 mila volte prima che TikTok lo rimuovesse.

NewsGuard ha poi identificato più di 500 video musicali che, dice, «sebbene non includano contenuti violenti, incitano però alla violenza contro gli ucraini». E anche questi 500 video «sembrerebbero violare le linee guida di TikTok» che vietano contenuti che «elogino, promuovano, esaltino o esprimano sostegno nei confronti di atti violenti» e video che «attacchino, minaccino, incitino alla violenza o disumanizzino un individuo o un gruppo».

I ricercatori hanno infine trovato, sempre su TikTok, cinque account che indirizzano gli utenti a siti in cui Wagner pubblica con regolarità annunci di reclutamento. E hanno identificato dieci hashtag direttamente correlati al gruppo Wagner, poi utilizzati in centinaia di video, la maggior parte dei quali fa propaganda per il gruppo. NewsGuard spiega che «i video che presentavano i principali tre hashtag associati al gruppo Wagner in lingua russa sono stati visualizzati nel complesso ben più di un miliardo di volte».

Rispondendo via email a una richiesta di commento di NewsGuard, TikTok non ha contestato i risultati di questa analisi, ma ha fatto sapere che sulla loro piattaforma «non c’è spazio per contenuti violenti o che esprimono odio» e che prenderanno provvedimenti «sui contenuti che violano queste norme».