• Moda
  • Lunedì 21 novembre 2022

La moda delle “scarpe da papà” ancora non passa

Le sneakers robuste e con colori neutri hanno un gran successo, e hanno fatto tornare popolari alcuni grossi brand

(Hamza Ali/Unsplash)
(Hamza Ali/Unsplash)
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Lo scorso agosto il marchio sportivo giapponese Asics ha messo in vendita un nuovo modello delle sneakers GEL-Kayano 14. Guardandolo si direbbe che non è niente di speciale, ha colori neutri e le forme solide che hanno certe scarpe per andare a correre. In realtà erano un’edizione limitata prodotta in collaborazione con il marchio di design canadese JJJJound: nel giro di pochi minuti i modelli disponibili sul sito di Asics si sono esauriti, e adesso si trovano solo su altri rivenditori specializzati, a più del doppio del prezzo originale (che era di 180 dollari, circa 175 euro).

 

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Queste GEL-Kayano 14 sono un perfetto esempio del fatto che le cosiddette dad shoes, o scarpe “da papà”, suscitano ancora l’interesse e l’apprezzamento di chi segue la moda, portando i marchi principali a produrre sempre nuovi modelli o reinterpretare quelli esistenti. Non è un fatto nuovo di per sé: tra gli addetti ai lavori si osserva da anni la tendenza delle sneakers cosiddette chunky, ossia “robuste”, “tozze”. Inizialmente sembrava potesse essere passeggera, ma ancora adesso resiste, in particolare nella specifica variante “da papà”, cioè con la suola spessa e un aspetto neutro, con colori tendenti al bianco o al grigio. In altre parole, sono le scarpe che potrebbe mettere uno zio sessantenne quando deve fare una lunga passeggiata o semplicemente per stare comodo.

Le dad shoes, insomma, hanno un aspetto molto meno appariscente delle Balenciaga Triple S, un modello che comunque appartiene alla famiglia chunky e che viene ritenuto uno dei più influenti degli ultimi anni, tanto che Balenciaga continua a farne nuove versioni. Ma lo stesso avviene per le dad shoes, che secondo alcuni commentatori avrebbero persino cambiato il destino di brand come New Balance e la stessa Asics, dando loro nuova vitalità e affermandoli maggiormente tra le persone appassionate di sneakers.

La versione in collaborazione con JJJJound non è l’unica scarpa “da papà” rivisitata o in edizione limitata. Soltanto per fare un altro esempio, New Balance nel 2021 ha prodotto una nuova versione delle 2002R, forse uno dei modelli di dad shoes più emblematici del rinnovato interesse di questi anni, con rifiniture scamosciate e costruite in modo da sembrare tagliuzzate. Il modello è stato chiamato “Protection Pack” e ne è stata fatta un’ulteriore versione a luglio di quest’anno, che oltre ad avere queste linee particolari ha anche una colorazione che le fa sembrare già indossate, con strisciate grigiastre su sfondo bianco.

 

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Peraltro le 2002R hanno una storia particolare, uscirono negli Stati Uniti nel 2010, quando le Balenciaga Triple S non esistevano ancora e i canoni estetici erano assai diversi. Dovevano sostituire le 2001, vendute per decenni a un prezzo tutto sommato abbordabile, circa 100 dollari. Le 2002 però avevano una certa ricercatezza nei materiali e nella tecnica di costruzione della suola, perciò il prezzo consigliato alla loro uscita era di 250 dollari, decisamente troppo: dopo qualche anno vennero ritirate dal mercato, almeno finché non comparve la moda delle scarpe da papà, quasi dieci anni dopo la loro prima uscita. Nel 2019 New Balance provò quindi a ritirare fuori dall’archivio certi vecchi modelli che sembrava stessero tornando di moda, sfruttando la tendenza: fece prima una nuova versione delle vecchie 860 v2 e poi anche delle 2002, aggiungendoci una erre alla fine e vendendole a 130 dollari.

Il successo delle dad shoes si può spiegare in tanti modi. Innanzitutto, negli ultimi due decenni i canoni estetici sono stati un po’ rimescolati dal successo dello stile “ugly-chic” (cioè brutto eppure chic), inaugurato da una celebre sfilata di Prada che nel 1996 mise in discussione l’estetica tradizionale fatta di una moda femminile sempre sexy, elegante e aggraziata. Dopo quel momento, l’estetica della bruttezza è stata molto esplorata e ha cambiato certi parametri e certe percezioni nella moda (senza l’ugly-chic, probabilmente, le Birkenstock non avrebbero avuto il successo che hanno oggi).

Un secondo motivo sta nel fatto che le dad shoes, generalmente, hanno quasi sempre un aspetto vagamente anni Ottanta-Novanta, e tutto ciò che riguarda quei decenni torna spesso di moda, a fasi alterne. Molti modelli di sneakers di successo, non solo quelle “da papà”, uscirono in quegli anni e oggi sono cambiate poco o nulla. Infine, un altro motivo potrebbe avere a che fare con la pandemia da coronavirus, che in certi contesti ha rilassato molto le nostre abitudini nel vestire, contribuendo per esempio al successo di calzature come le Crocs.

 

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Come ha spiegato Jacob Gallagher sul Wall Street Journal, le persone ricercano da sempre la comodità, ma la pandemia ha accentuato questo aspetto. «Quando non hai un’agenda fitta fai più affidamento sulle scarpe che usi per fare le commissioni piuttosto che su scomodi ma lucidi mocassini», ha scritto Gallagher, aggiungendo poi altri due elementi: il primo è il fatto che le dad shoes, con il loro aspetto neutro, vengono viste dalle generazioni più giovani come una scelta non convenzionale, atipica, e pertanto desiderabile. Il secondo elemento è la condizione del mercato delle sneakers, ormai saturo e inflazionato. Ogni settimana escono nuovi modelli, con nuove colorazioni, e secondo Gallagher questo sovraccarico potrebbe aver influito sulle scelte delle persone che consumano sneakers, facendole tornare verso modelli più “banali”.

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