Ottobre è stato un altro mese eccezionalmente caldo

In alcuni paesi europei, e forse anche in Italia, è stato il più caldo mai misurato

Persone in costume da bagno su una spiaggia di Catania, il 30 ottobre 2022 (ANSA/ORIETTA SCARDINO)
Persone in costume da bagno su una spiaggia di Catania, il 30 ottobre 2022 (ANSA/ORIETTA SCARDINO)
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Aggiornamento del 4 novembre: L’ottobre del 2022 è stato il secondo più caldo dal 1800 in Italia secondo i dati dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima (ISAC) del Consiglio nazionale delle ricerche (CNR). Nel solo Nord Italia il più caldo.

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Ottobre è stato un mese straordinariamente caldo. Per avere i dati completi analizzati dal Consiglio nazionale delle ricerche (CNR) bisognerà aspettare ancora qualche giorno, ma intanto si può già concludere che per l’Italia sia stato uno degli ottobri più caldi mai osservati da quando si raccolgono dati meteorologici, ovvero dalla fine dell’Ottocento. Una prima analisi realizzata dal ricercatore del CNR Lorenzo Arcidiaco mostra che, nel corso di un anno in generale più caldo rispetto alla media del periodo 1981-2010, la temperatura media delle prime tre settimane del mese è stata più alta di 2,8 °C.

Le anomalie di temperatura dei primi mesi del 2022 rispetto alle medie relative al periodo 1981-2010, per l’Italia; il grafico è stato realizzato utilizzando i dati della collaborazione scientifica europea Copernicus (Lorenzo Arcidiaco)

Anche in altri paesi europei questo ottobre è stato eccezionalmente caldo e per alcuni sono già stati fatti i confronti con le temperature medie degli ultimi decenni.

Météo-France, il servizio nazionale meteorologico francese, ha detto che è stato l’ottobre più caldo dal 1945, con una temperatura media di 17,2 °C, cioè di 3,5 gradi in più rispetto alla media. In alcune città del paese sono stati registrati record di temperatura: a Figari, nel sud della Corsica, c’erano 32,5 °C il 23 ottobre; a Bordeaux, nell’ovest del paese, sono stati registrati 30 °C il 16 del mese.

Le temperature medie registrate in Francia nel mese di ottobre 2022; la linea più chiara indica la temperatura media giornaliera nel periodo 1991-2020 (Météo-France)

MeteoSvizzera, l’Ufficio federale di meteorologia e climatologia svizzero, ha dati più antichi e ha potuto dire che è stato l’ottobre più caldo dal 1864: la temperatura mensile media sull’intero territorio del paese è stata di 3,7 gradi superiore rispetto alla norma nel periodo tra il 1991 e il 2020. Anche in Svizzera poi sono stati registrati alcuni record di temperatura, come i 23,6 °C misurati il 29 ottobre a 1.133 metri di altitudine sull’Hörnli, vicino a Zermatt, e i 21,9 °C misurati lo stesso giorno a 1.404 metri di altitudine sul Napf, al confine tra i cantoni di Berna e Lucerna.

La temperatura media di ottobre in Svizzera dal 1864: il pallino rosso indica la media nazionale di ottobre del 2022 (10,4 °C); la linea verde tratteggiata la norma del periodo 1991-2020 (6,7 °C), la linea rossa è una media mobile su un periodo di 20 anni (MeteoSvizzera)

Da questi dati e da questi grafici è peraltro evidente una cosa particolarmente singolare, sottolineata anche da Giulio Betti, meteorologo del CNR: «In alcune zone d’Europa si sono raggiunti record di temperatura per ottobre gli ultimi giorni del mese: è un fatto del tutto anomalo perché di solito a ottobre le temperature più alte si registrano ovviamente all’inizio del mese, quando il soleggiamento è maggiore e siamo più vicini all’estate».

Anche prima di ottobre, sia in Italia che in altri paesi europei, il 2022 si era dimostrato un anno di condizioni meteorologiche eccezionali: era cominciato con una prolungata carenza di pioggia che aveva determinato la siccità ed era proseguito con una estesa ondata di calore estiva che aveva particolarmente favorito gli incendi.

«È l’anno perfetto per descrivere gli effetti del cambiamento climatico», ha commentato Betti, notando che per quanto anche il 2021, il 2020 e il 2019 fossero stati anni «estremi» dal punto di vista meteorologico per un motivo o per l’altro, in diverse zone del mondo, «il 2022 è riuscito a distinguersi», soprattutto nell’emisfero settentrionale.

Per quanto riguarda le previsioni per le prossime settimane, ha spiegato Betti, «tra il 3 e il 6 novembre assisteremo al transito di una perturbazione che porterà piogge al Centro-Nord e successivamente al Sud». Queste precipitazioni potranno essere «significative», soprattutto nel nord del paese, e porteranno alle prime nevicate della stagione sulle Alpi. Tuttavia «questa perturbazione a oggi sembra essere un episodio»: successivamente, e fino a metà novembre, dovrebbe arrivare un’area di alta pressione atmosferica, quella che impedisce le precipitazioni.

«Dopodiché auspichiamo tutti che ci sia una transizione a una fase più piovosa, anche perché se non piove e nevica ora la situazione della siccità diventerà davvero drammatica», ha concluso Betti. Ottobre infatti è stato caratterizzato anche da una rinnovata carenza di pioggia, in particolare nelle regioni settentrionali, e a oggi i livelli d’acqua dei grandi laghi (lago Maggiore, lago di Como, lago d’Iseo, lago d’Idro e lago di Garda) sono ancora molto al di sotto della norma. La siccità insomma non è finita.