Il fascino del tracking

Seguire aerei e navi famosi o al centro di vicende internazionali è una pratica sempre più diffusa, ed è diventata parte delle notizie stesse

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(Flightradar24)
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Martedì scorso il noto sito svedese di tracciamento degli aerei in volo Flightradar24 ha fatto sapere che quello su cui aveva appena viaggiato la speaker della Camera statunitense Nancy Pelosi, per un’attesa e discussa visita a Taiwan, è stato il volo più seguito di sempre sul sito. Un totale di 708 mila persone ha assistito all’atterraggio dell’aereo in tempo reale e 2,92 milioni hanno seguito almeno una parte del volo lungo 7 ore che ha trasportato la speaker statunitense da Kuala Lumpur, in Malesia, a Taipei.

Non è la prima volta che Flightradar24, uno strumento largamente utilizzato da gente comune oltre che da addetti ai lavori, diventa parte del racconto dei media relativo a eventi clamorosi o che riguardano, anche marginalmente, l’ambito dei trasporti. Il 24 febbraio scorso fu utilizzato, per esempio, per mostrare l’assenza di traffico aereo sull’Ucraina subito dopo l’inizio dell’invasione da parte della Russia. E Flightradar24 è ormai da anni uno dei primi siti che vengono di solito consultati in seguito alla scomparsa o all’abbattimento di un volo.

Seguire gli spostamenti di un veicolo in tempo reale è una tendenza evidentemente resa possibile dal perfezionamento della tecnologia e degli strumenti che consentono oggi di individuare con continuità la posizione di un oggetto nel mondo, operazione nota come tracking. Ed è possibile supporre che alla base di questa tendenza ci sia un generale e accresciuto interesse per questo tipo di pratica, sempre più diffusa man mano che aumenta la diffusione dei dispositivi digitali in grado di trasmettere e ricevere segnali di navigazione aerea, terrestre e marittima.

Il giornalista del Guardian Wilfred Chan ha scritto che tra chi ha seguito il volo di Pelosi c’erano comprensibilmente moltissime persone taiwanesi, rimaste sveglie fino a tardi. E ha fatto notare che le persone rimaste «sintonizzate» su Flightradar24 per seguire l’atterraggio dell’aereo di Pelosi sono state circa il triplo di quelle che lo hanno seguito in prima serata in tv sulla CNN: abbastanza da mandare temporaneamente fuori uso il sito stesso.

Nel recente passato un gran numero di persone ha utilizzato in molte occasioni servizi di tracking in tempo reale, contribuendo a farne un pezzo della storia raccontata di volta in volta e un indice dell’interesse e dell’attenzione che quella vicenda era in grado di generare. Flightradar24 seguì gli spostamenti del leader dell’opposizione russa Alexei Navalny da Omsk all’ospedale Charité di Berlino dopo l’avvelenamento, nell’agosto del 2020, e poi anche il suo volo di ritorno a Mosca, seguito da circa 500 mila persone. In molti utilizzarono il sito anche per seguire la caotica evacuazione degli Stati Uniti dall’Afghanistan, ad agosto 2021.

La familiarità delle persone con questi servizi e la consapevolezza di quanto il loro uso sia diventato popolare è attestato inoltre da alcune occasionali manovre dei piloti stessi, che a volte attirano diverse attenzioni utilizzando rotte di volo atipiche: perché quelle rotte, osservate attraverso servizi come Flightradar24, diventano parole o disegni.

Il 17 febbraio scorso, poco prima dell’invasione russa dell’Ucraina e a fronte delle crescenti tensioni tra i due paesi, un aereo della compagnia moldava Air Moldova decollato dall’aeroporto della capitale Chișinău volò per un’ora e 40 minuti e tornò nello stesso aeroporto di partenza. Vista attraverso Flightradar24, la traiettoria di volo seguita dall’aereo tracciava la parola «relax».

Secondo Ian Petchenik, direttore delle comunicazioni di Flightradar24, parte del fascino di seguire collettivamente un certo mezzo in movimento risiede nel fatto di poter «partecipare alla storia in tempo reale». I dati del tracking non presentano praticamente alcun ritardo, ha detto Petchenik al Guardian, e questo senso di immediatezza è peraltro una delle ragioni per cui la consultazione del sito si presta anche molto a essere commentata dalle persone sui social.

Un altro notevole utilizzo del sito avviene, secondo Petchenik, durante le sessioni di mercato in ambito sportivo. Con l’avvicinarsi della scadenza del tempo utile per i trasferimenti dei giocatori da una squadra a un’altra, cresce l’attenzione di appassionati e tifosi che riescono a scoprire il volo su cui viaggia un certo giocatore e ne seguono gli spostamenti per trarne indicazioni utili a capire dove giocherà o magari quando arriverà nella città in cui è già atteso.

I servizi di localizzazione dei voli si basano su una tecnologia chiamata ADS-B (Automatic Dependent Surveillance – Broadcast) e disponibile al pubblico. Permette agli aerei di rilevare la propria posizione geografica tramite i sistemi di posizionamento satellitare e di trasmetterla a chiunque abbia un ricevitore. Per configurarne uno è possibile utilizzare anche kit economici, cosa che nel tempo ha permesso a Flightradar24 di estendere la propria rete da un paio di ricevitori in Svezia nel 2007, anno di fondazione del servizio, a oltre 30 mila sparsi in tutto il mondo.

Per migliorare l’efficenza della rete, Flightradar24 integra i dati dei propri ricevitori con quelli provenienti da altre fonti, tra cui la Federal Aviation Administration (FAA), l’agenzia statunitense che si occupa della sicurezza e dei controlli relativi all’aviazione. E questo implica l’accettazione di regole della FAA che permettono ai proprietari di aeromobili di richiedere che le loro informazioni siano rimosse dai siti web pubblici. È la ragione per cui Flightradar24 mostra alcuni voli in modo anonimo, senza possibilità di identificazione.

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A queste regole di riservatezza non deve invece attenersi un servizio di tracking meno conosciuto ma che ha recentemente ottenuto molta popolarità: ADS-B Exchange. Fondato nel 2016 da Dan Streufert, un professionista statunitense nel settore dell’IT (tecnologia dell’informazione), il sito non utilizza dati della FAA e si basa interamente su informazioni ricavate da una rete di circa 9 mila ricevitori ADS-B gestiti in tutto il mondo da volontari e appassionati di aviazione.

ADS-B Exchange è diventato quindi un punto di riferimento per gli utenti che desiderano avere informazioni sui voli che qualcuno potrebbe avere interesse a non rendere pubbliche. Utilizzando i dati del servizio, un ragazzo statunitense di 19 anni ha recentemente realizzato un programma che pubblica in automatico su Twitter le traiettorie dei voli di persone famose come Elon Musk e Bill Gates.

https://twitter.com/ElonJet/status/1483587836053909504

Questo stesso tipo di curiosità e di utilizzo dei dati di ADS-B Exchange è alla base delle pubblicazioni su Twitter dell’account Celebrity Jets, che tiene traccia della durata dei voli compiuti dai jet privati di persone famose. A queste informazioni sono state associate nelle ultime settimane molte polemiche sui social network riguardo a un uso di questi voli ritenuto da molti eccessivo, causa di emissioni di gas serra che sarebbero quindi facilmente evitabili.

Siti come ADS-B Exchange, secondo Steufert, non dovrebbero avere alcuna responsabilità sull’uso che ne fanno gli utenti. «Non interpretiamo i dati, li lasciamo a disposizione di giornalisti, media, ricercatori o chiunque altro, in modo che siano loro a interpretare cosa quei dati potrebbero significare», ha detto al Guardian.

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La passione degli utenti per il tracking non è legata soltanto ai voli aerei ed emerge abbastanza chiaramente dalla crescente popolarità di servizi che permettono di localizzare anche altri mezzi di trasporto. Siti come VesselFinder e MarineTraffic, per esempio, forniscono dati e informazioni in tempo reale sui movimenti e sulla posizione delle navi ferme nei porti e in mare aperto, identificate da codici univoci come il numero dell’Organizzazione marittima internazionale (IMO) o l’Identificativo del servizio mobile marittimo (MMSI). E anche in questo caso l’utilizzo di questi strumenti è diventato nel tempo una pratica comune sia tra i media che tra gli utenti.

A marzo scorso fu molto seguito su questi siti, per esempio, il sequestro di barche di lusso agli oligarchi russi colpiti dalle sanzioni imposte dall’Unione Europea dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Descrivendo questo diffuso interesse per gli spostamenti dei beni sequestrati ai miliardari russi – e che, a differenza di altri, non possono evidentemente essere spostati di nascosto – una ex ufficiale della CIA e autrice dell’account Twitter La Guetteuse de Yachts (l’osservatrice di yacht) utilizzò la parola tedesca «Schadenfreude», la sensazione di piacere provata per le disgrazie che capitano ad altre persone.

I servizi di tracking sono a volte utilizzati anche per questioni molto più circoscritte e secondarie. Nelle settimane scorse un gruppo di utenti su Reddit incuriosito dalle immagini di alcune luci rosse fotografate da un aereo in volo sull’oceano Pacifico settentrionale, scoprì maggiori informazioni sull’origine di quelle luci (un gruppo di pescherecci) utilizzando il sito dell’organizzazione internazionale Global Fishing Watch, che utilizza tecnologie satellitari per controllare gli spostamenti dei pescherecci e ricostruire le loro attività in mare per scoprire eventuali irregolarità.

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È possibile che il fascino esercitato dalla localizzazione dei mezzi di trasporto, cresciuto moltissimo negli ultimi anni, derivi in una certa misura da una più estesa e generale familiarità acquisita nel tempo da molti utenti anche con i servizi di tracking delle merci comprate su Internet. Secondo un rapporto del 2019 di UPS, uno dei più grandi servizi di spedizioni e trasporti di oggetti al mondo, il 94 per cento delle persone che fanno acquisti online desidera una data di consegna certa della merce, e il 56 per cento segue attivamente il tracking per tutte le spedizioni.

L’ossessione per il tracking dei mezzi che trasportano un prodotto acquistato online è stata associata in alcune analisi anche a una specifica forma di ansia. In ambito anglosassone è definita con il termine pre-parcel anxiety (qualcosa come «ansia da consegna del pacco») e indica la sensazione di eccitazione da un lato e quella di impazienza nervosa dall’altro, dovuta alla paura che qualcosa possa andare storto: che il pacco vada perso o che il prodotto arrivi danneggiato, per esempio.

Rendere disponibili le informazioni su dove sia il pacco in qualsiasi momento – e vale anche per la consegna di cibo a domicilio – è considerato da molti commercianti un modo per alleviare questo tipo di ansia tra i clienti.