L’Iran sta decisamente dalla parte della Russia, sulla guerra in Ucraina

Più di quanto lo siano altri governi vicini al regime russo di Vladimir Putin: c'entra soprattutto l'isolamento internazionale con cui devono fare i conti i due paesi

La Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, e il presidente russo Vladimir Putin a Teheran, il 19 luglio 2022 (Office of the Iranian Supreme Leader via AP)
La Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, e il presidente russo Vladimir Putin a Teheran, il 19 luglio 2022 (Office of the Iranian Supreme Leader via AP)

Martedì il presidente russo Vladimir Putin si è incontrato a Teheran, in Iran, con Ali Khamenei, la Guida suprema iraniana, la principale e più potente carica politica e religiosa del paese. Per Putin è stato il primo viaggio fuori dai territori dell’ex Unione Sovietica dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina e sembra avere avuto un esito positivo. Khamenei si è infatti apertamente schierato dalla parte del regime russo, appoggiando e sostenendo l’invasione più di quanto abbiano fatto altri paesi che si erano mostrati finora vicini alla Russia, come la Cina. Secondo l’ufficio di presidenza iraniano, Khamenei ha detto a Putin:

«La guerra è uno sforzo violento e difficile, e la Repubblica Islamica [l’Iran] non è per niente felice che le persone ne siano colpite. Se non aveste preso l’iniziativa, la guerra sarebbe stata iniziata dall’Occidente»

Le parole di Khamenei sono importanti perché mostrano come il rapporto tra Russia e Iran si stia rafforzando dopo molti anni di “amicizia trattenuta”: di relazioni cioè basate su collaborazione e vicinanza (per esempio entrambi gli stati hanno combattuto a fianco del regime siriano di Bashar al Assad), ma frenate da una diffidenza reciproca dovuta anche ai tentativi di Putin di creare delle alleanze con Israele e i paesi arabi, nemici dell’Iran.

Secondo diversi commentatori, oggi ci sarebbero però le condizioni affinché i due paesi formino una vera “partnership”, grazie soprattutto alla guerra in Ucraina che ha spinto l’Occidente a imporre severe sanzioni alla Russia, isolandola a livello internazionale. Anche l’Iran è da anni sotto sanzioni, e nel tempo il suo regime è diventato sempre più abile ad aggirarle, seppur con molte difficoltà.

Ali Vaez, esperto di Iran per il centro studi International Crisis Group, ha detto al New York Times: «Questa non è più una partnership basata su una scelta, ma un’alleanza basata su una necessità».

Nelle ultime settimane tra i due paesi si è già mosso qualcosa. Per esempio Gazprom, l’azienda energetica statale russa, ha firmato un accordo non vincolante dal valore di 40 miliardi di dollari per aiutare a sviluppare lo sfruttamento di giacimenti di gas e petrolio in Iran; allo stesso tempo la Russia sta cercando di acquistare dall’Iran dei droni da poter impiegare nella guerra in Ucraina (di questo tema però non si è parlato pubblicamente martedì).

Dmitri Peskov, il portavoce del Cremlino (la presidenza russa), ha aggiunto che i due paesi potrebbero firmare presto un trattato sulla cooperazione strategica, estendendo la loro collaborazione nel settore bancario e finanziario.