In Russia è stata fermata dalla polizia e poi rilasciata Marina Ovsyannikova, la giornalista che aveva protestato in diretta televisiva contro l’invasione dell’Ucraina

La giornalista russa Marina Ovsyannikova (Annette Riedl/dpa via ANSA)
La giornalista russa Marina Ovsyannikova (Annette Riedl/dpa via ANSA)

Domenica in Russia è stata nuovamente arrestata e poi rilasciata Marina Ovsyannikova, la giornalista russa che lo scorso marzo era stata arrestata per aver esposto un cartello in diretta televisiva per protestare contro la guerra in Ucraina. Ovsyannikova è stata fermata dalla polizia mentre passeggiava in un parco ed è stata portata in un commissariato di Mosca, dove è stata trattenuta qualche ora: poco dopo lei stessa ha annunciato su Facebook di essere stata lasciata andare.

Dopo l’arresto dello scorso marzo, Ovsyannikova aveva lasciato la Russia e aveva trascorso un periodo all’estero: era tornata in Russia a inizio luglio per risolvere una disputa legata alla custodia dei suoi due figli.

Secondo il suo avvocato, domenica Ovsyannikova è stata arrestata perché qualche giorno prima aveva nuovamente protestato contro l’invasione dell’Ucraina: questa volta la giornalista era andata da sola vicino al Cremlino, la sede del governo russo, e si era fatta fare un video mentre esponeva un cartello di protesta che conteneva alcune immagini di bambini ucraini uccisi e su cui c’era scritto: «Putin è un assassino, i suoi soldati sono dei fascisti». In Russia, oggi, chi diffonde notizie che il regime considera “false” o denigratorie nei confronti dell’esercito rischia detenzioni e multe. Non è chiaro se a Ovsyannikova sia stato imposto il pagamento di una multa, come era successo lo scorso marzo.

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