«È stato peggio di una stretta di mano»

Biden ha salutato il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman battendogli il pugno, in un gesto che dimostra il mutato atteggiamento statunitense nei suoi confronti

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden saluta il principe ereditario dell'Arabia Saudita Mohammed bin Salman a Gedda, il 15 luglio 2022 (Bandar Aljaloud/Ufficio stampa del Palazzo reale saudita via AP)
Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden saluta il principe ereditario dell'Arabia Saudita Mohammed bin Salman a Gedda, il 15 luglio 2022 (Bandar Aljaloud/Ufficio stampa del Palazzo reale saudita via AP)

Venerdì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha detto di aver parlato dell’uccisione del giornalista dissidente Jamal Khashoggi durante il suo incontro privato con il leader di fatto dell’Arabia Saudita, il principe ereditario Mohammed bin Salman, e di avergli detto di ritenerlo responsabile. «Ho tirato fuori l’argomento, chiarendo cosa pensai all’epoca e cosa penso ora», ha raccontato Biden: «Lui in sostanza ha detto di non essere personalmente responsabile. Gli ho fatto capire che io penso che lo sia».

Ma la sua visita in Arabia Saudita è stata descritta da molti analisti e osservatori come “un’umiliazione”, considerando le promesse che aveva fatto durante la campagna elettorale del 2020 sul voler rendere il regime un «paria» a livello internazionale. Biden e Mohammed bin Salman si sono salutati battendosi il pugno, un gesto che in queste ore è stato criticato estesamente, per come ha trasmesso l’idea di una certa confidenza tra i due.

«Il saluto con il pugno tra il presidente Biden e Mohammed bin Salman è stato peggio di una stretta di mano, è stato vergognoso. Fa pensare a un livello di intimità e agio che dà a bin Salman la redenzione ingiustificata che ha cercato in tutti i modi» ha detto Fred Ryan, amministratore delegato del Washington Post, giornale per cui Khashoggi scriveva.

Per più di un anno dopo la sua elezione Biden si era rifiutato di parlare con bin Salman, per via delle violazioni dei diritti umani di cui è accusata l’Arabia Saudita e in particolare per la morte di Khashoggi, che fu ucciso il 3 ottobre del 2018 nel consolato saudita a Istanbul, in Turchia. Ci era entrato per ottenere alcuni documenti necessari per sposarsi, ma fu fermato e ucciso da un commando arrivato il giorno prima dall’Arabia Saudita. Il suo corpo fu smembrato e trafugato fuori dal consolato. Varie indagini, tra cui una dell’intelligence americana, dicono che l’omicidio fu voluto e ordinato da bin Salman.

Dal 2020 a oggi la rigida posizione di Biden sull’Arabia Saudita è cambiata, principalmente perché il paese è uno dei principali esportatori di petrolio e l’invasione russa dell’Ucraina ha causato un forte aumento dei prezzi dei combustibili fossili. Negli Stati Uniti in particolare sono molto aumentati i prezzi dei carburanti e l’unico modo per farli abbassare è far crescere la produzione di petrolio greggio: l’Arabia Saudita è uno dei pochi paesi che potrebbe essere in grado di garantirlo. Biden sta cercando di ottenere questo risultato, ma con il suo viaggio di questi giorni ha smentito la sua promessa elettorale e per questo è stato criticato anche da altri membri del Partito Democratico.

Biden non ha detto nulla su Khashoggi durante la parte pubblica del suo incontro con bin Salman e i rappresentanti del governo saudita hanno smentito che lo abbia fatto durante la conversazione privata: Adel al Jubeir, ministro degli Esteri saudita, ha detto ai giornalisti che Biden non ha detto di ritenere bin Salman responsabile dell’uccisione di Khashoggi, ma che c’è stato solo un più generico scambio sul tema dei diritti umani.