La cestista statunitense Brittney Griner, arrestata in Russia a febbraio, si è dichiarata colpevole di contrabbando di droga

(AP Photo/Alexander Zemlianichenko)
(AP Photo/Alexander Zemlianichenko)

Giovedì la cestista statunitense Brittney Griner, arrestata in Russia a febbraio, si è dichiarata colpevole di contrabbando di droga. Griner era stata arrestata durante una perquisizione all’aeroporto Sheremetyevo di Mosca, in arrivo dagli Stati Uniti, perché aveva con sé alcune cartucce per un vaporizzatore con olio di hashish (un derivato della cannabis).

Giovedì, nel corso di un’udienza del processo a suo carico iniziato venerdì scorso, Griner ha ammesso che quelle cartucce erano sue, ma ha specificato di averle inserite per sbaglio nella valigia, e che non aveva intenzione di violare la legge russa.

Griner è una delle cestiste più conosciute al mondo e per l’accusa di contrabbando di droga rischia fino a 10 anni di carcere. In molti credono però che le accuse nei suoi confronti siano motivate solo da fini politici, come ritorsione della Russia contro l’appoggio degli Stati Uniti all’Ucraina. Negli ultimi giorni inoltre si è parlato molto di un possibile scambio di prigionieri tra Russia e Stati Uniti: in cambio di Griner, questi ultimi potrebbero rimandare in Russia Viktor Bout, un cittadino russo noto per essere uno dei maggiori trafficanti d’armi degli ultimi decenni, condannato a 25 anni per aver venduto enormi quantità di armi a terroristi e criminali di guerra.