In Ecuador è stato fatto un accordo tra il governo e i manifestanti indigeni, dopo quasi 20 giorni di proteste

Manifestanti che protestano durante i colloqui tra i propri rappresentanti e il governo (AP Photo/Dolores Ochoa)
Manifestanti che protestano durante i colloqui tra i propri rappresentanti e il governo (AP Photo/Dolores Ochoa)

Giovedì, in Ecuador, è stato fatto un accordo tra i rappresentanti del governo e i manifestanti indigeni che da quasi 20 giorni protestavano contro il presidente conservatore Guillermo Lasso. L’accordo prevede che alcune richieste dei manifestanti vengano soddisfatte in cambio della sospensione delle proteste, che nelle scorse settimane avevano bloccato diverse città e provocato la morte di almeno 4 persone.

L’accordo prevede un abbassamento dei prezzi del carburante: il prezzo della benzina e del gasolio scenderanno di 15 centesimi di dollaro al gallone (che sono più di 3 litri e mezzo) e la benzina costerà ora l’equivalente di 0,57 euro al litro e il gasolio l’equivalente di 0,49 euro al litro. L’accordo prevede anche alcune limitazioni alle attività di esplorazione petrolifera e il divieto di estrazione mineraria nelle aree protette, nei parchi nazionali e in presenza di fonti d’acqua.

Le proteste erano cominciate il 13 giugno, e si erano concentrate contro la disoccupazione, la povertà, l’inefficienza del sistema sanitario, la corruzione del governo e una crisi economica aggravata da crescenti livelli di inflazione.

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