In Ecuador le autorità hanno perso il controllo della città di Puyo, da giorni centro delle proteste contro il governo

(AP Photo/Juan Diego Montenegro)
(AP Photo/Juan Diego Montenegro)

Mercoledì in Ecuador, dove da giorni vanno avanti grosse proteste contro il governo conservatore del presidente Guillermo Lasso, il ministro dell’Interno Patricio Carrillo ha dichiarato in conferenza stampa che le autorità hanno perso il controllo della città di Puyo, che è stata in questi giorni il centro delle proteste. A Puyo, che si trova nel centro del paese, abitano 70mila persone e da giorni le proteste vanno avanti in maniera molto dura: tra le altre cose i manifestanti hanno assaltato la stazione di polizia locale e saccheggiato negozi e attività commerciali, e uno di loro è stato ucciso negli scontri. Carrillo ha detto che 18 agenti risultano dispersi e che il governo «non è più in grado di mantenere l’ordine pubblico» in città.

Le proteste in Ecuador erano cominciate lo scorso 13 giugno, provocate da vari problemi strutturali del paese, come disoccupazione, povertà, inefficienza del sistema sanitario, corruzione del governo e una crisi economica aggravata da crescenti livelli di inflazione. A organizzare le manifestazioni, cominciate in modo pacifico e poi degenerate anche a causa degli scontri con la polizia, era stata la Confederazione delle Nazionalità indigene dell’Ecuador (Conaie), un movimento creato nel 1986 per raggruppare varie popolazioni indigene del paese. Le proteste si stanno svolgendo in tutto il paese, con migliaia di manifestanti coinvolti.

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