Cos’è successo a Peschiera del Garda

Il 2 giugno ci sono state violenze e molestie nel corso di un raduno organizzato su TikTok, a cui hanno partecipato principalmente ragazzi nordafricani

(da un video pubblicato su TikTtok)
(da un video pubblicato su TikTtok)
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Giovedì 2 giugno circa 2mila ragazzi e ragazze, di cui molti minorenni, quasi tutti di origine nordafricana, si sono ritrovati a Peschiera del Garda, in provincia di Verona, per un raduno che era stato organizzato nei giorni precedenti tramite passaparola su TikTok. Nel corso del raduno, non autorizzato, molti dei partecipanti si sono resi protagonisti di violenze, risse, scontri con la polizia e in alcuni casi anche di molestie sessuali.

Di quanto successo a Peschiera si è molto parlato in questi giorni, e nel fine settimana sono emerse le denunce di molestie da parte di cinque ragazze che giovedì avevano passato la giornata al parco divertimenti di Gardaland e stavano tornando a casa in treno, che parte proprio da Peschiera del Garda.

Nei video con cui era stato annunciato su TikTok, il raduno era stato chiamato “L’Africa a Peschiera del Garda” ed era rivolto principalmente a italiani di seconda generazione di origine nordafricana e a ragazzi nordafricani immigrati in Italia. L’obiettivo principale del raduno sembra fosse inizialmente di ritrovarsi a ballare musica trap su una spiaggia libera al confine tra Peschiera e Castelnuovo del Garda, ma la situazione è degenerata dopo poche ore.

Le violenze sono avvenute perlopiù nel tragitto che dalla stazione di Peschiera porta alla spiaggia: secondo diverse testimonianze fino all’una di giovedì c’erano circa 600 partecipanti e la situazione sembrava relativamente tranquilla. Le cose sono peggiorate quando nel primo pomeriggio sono arrivate in treno altre 1.500 persone, quasi tutte dalla Lombardia. Sul lungolago si era creata una grossa calca, e molti ragazzi avevano cominciato a infastidire i turisti e a compiere atti vandalici. Il sindaco di Castelnuovo ha detto al Corriere di essersi trovato anche lui in mezzo ad alcuni dei partecipanti, che gli avrebbero gridato frasi come «Siamo venuti a riconquistare Peschiera. Questo è territorio nostro, l’Africa deve venire qui».

Nel pomeriggio erano quindi intervenuti agenti di polizia in tenuta antisommossa per fermare le violenze. I disordini erano proseguiti fino alle 17 circa, quando molti dei ragazzi si erano diretti nuovamente verso la stazione per riprendere il treno e tornare verso le proprie città di provenienza.

Le ragazze che hanno denunciato le molestie hanno tra i 16 e i 17 anni e hanno raccontato che nel tardo pomeriggio di giovedì, mentre erano sul treno regionale 2640 diretto a Milano, alcuni ragazzi saliti alla stazione di Peschiera del Garda le avevano molestate verbalmente e fisicamente. Secondo quanto raccontato da una di loro al Giorno, i molestatori sarebbero stati nordafricani.

«A me e alle altre ragazze dicevano “donne bianche, che ci fate qui, privilegiate” e altre frasi dello stesso tenore», ha detto la ragazza. «Ho provato a chiedere ad alcuni di quei ragazzi, tutti nordafricani, che mi sembravano più responsabili, di farci passare. Ma ci prendevano in giro. Mentre ero di schiena, mi hanno palpeggiato. Ero sempre più impaurita e mi sentivo male per il caldo e l’agitazione. Due mie amiche sono svenute e quei ragazzi hanno continuato a deriderle».

La ragazza ha detto anche che lei e le altre quattro ragazze avevano chiamato il 112 ma che nessuno era intervenuto. Alla fine erano state aiutate da un ragazzo che le aveva fatte scendere alla fermata di Desenzano. Non è certo che i molestatori fossero tra i partecipanti del raduno, ma al momento questo è il principale sospetto degli investigatori che stanno indagando su una trentina di persone.

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