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  • Domenica 29 maggio 2022

Le trattative per sbloccare il grano ucraino

La situazione è ancora in stallo, ma sabato Putin ha parlato con Macron e Scholz per trovare un compromesso

(ANSA/EPA/YAHYA ARHAB)
(ANSA/EPA/YAHYA ARHAB)
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Sabato pomeriggio il presidente francese Emmanuel Macron e il cancelliere tedesco Olaf Scholz hanno avuto una lunga conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin, in cui hanno discusso la possibilità di sbloccare il grano fermo nei porti ucraini. Nonostante la situazione sia ancora molto critica, dalla telefonata sembra sia emersa la possibilità di trovare un compromesso che accontenti sia la Russia che i paesi occidentali.

Da quando è iniziata l’invasione russa, è stata bloccata l’esportazione di grano e altri cereali da tutti i principali porti dell’Ucraina sul Mar Nero, in particolare in quelli nell’area di Odessa, nell’Ucraina occidentale, dove transita la quasi totalità del grano prodotto nel paese. La zona costiera intorno alla città è stata in buona parte minata dall’esercito ucraino per impedire alle navi da guerra russe di condurre un’invasione, e al tempo stesso la marina militare russa ha bloccato quell’area del Mar Nero rendendo molto difficile il transito delle navi mercantili.

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Della questione e di una possibile trattativa per sbloccare il grano, fermo nei silos, avevano già discusso nei giorni scorsi il presidente del Consiglio italiano Mario Draghi e Putin, in una telefonata che però non aveva portato a una soluzione. Il colloquio di sabato con Macron e Scholz sembra invece che sia stato più proficuo, e la Russia ha diffuso una nota in cui si è detta possibilista sul trovare una soluzione.

Il governo russo ha detto di essere disponibile ad aiutare i paesi occidentali nell’esportazione del grano dai porti ucraini, e di voler contribuire alla riduzione delle tensioni nel mercato alimentare globale aumentando anche le proprie esportazioni di “fertilizzanti e prodotti agricoli”. Ha però posto come condizione per sbloccare i porti ucraini che vengano revocate le sanzioni economiche, una richiesta che difficilmente potrà essere accettata dai paesi occidentali.

Insomma, la situazione al momento sembra ancora in stallo, eppure sia Macron che Scholz si sono detti ottimisti dopo la telefonata. Macron ha diffuso una nota in cui ha detto di aver «preso atto della promessa del presidente russo di concedere alle navi l’accesso ai porti per l’esportazione di grano», mentre Scholz ha detto di aver ribadito la necessità di un immediato cessate il fuoco e esortato Putin a impegnarsi in nuovi negoziati di pace con l’Ucraina, e a parlare direttamente con il presidente ucraino Zelensky.

L’Ucraina è uno dei maggiori esportatori di grano al mondo e il blocco sta creando enormi problemi in moltissimi paesi e una crisi alimentare globale che potrebbe peggiorare se le esportazioni dovessero continuare a essere impedite. Al momento più della metà del grano ucraino raccolto lo scorso anno è nei silos in Ucraina, e se non verrà esportato in tempi rapidi rischierà di marcire e risultare inutilizzabile. Peraltro tra poche settimane il grano attualmente nei campi dovrà essere raccolto, ma potrebbero non esserci silos a sufficienza per conservarlo, con il rischio che milioni di tonnellate di prodotto vadano perdute.

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