Una canzone di Tom Rosenthal

Sul guardar passare i treni

(CC BY-SA 4.0)
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Le Canzoni è la newsletter quotidiana che ricevono gli abbonati del Post, scritta e confezionata da Luca Sofri (peraltro direttore del Post): e che parla, imprevedibilmente, di canzoni. Una per ogni sera, pubblicata qui sul Post l’indomani, ci si iscrive qui.
Forse l’avrete saputo, ché oggi c’era del fermento: Springsteen ha infine annunciato il tour europeo dell’anno prossimo (quando avrà 73 anni), e verrà a Roma, Ferrara e Monza. Le prevendite iniziano giovedì.
Goffa e impacciata scena ma bella: Morrissey ha accolto sul palco di un suo concerto californiano un fan giovanissimo.
Invece Conor Oberst dei Bright Eyes ha abbandonato il loro concerto di Houston dopo due canzoni, e non si è capito perché, per quanto lui sia un po’ strambo.
Sono tornati i Propaganda (di cui parlammo qui ), senza grande bisogno: il Guardian ha un lungo articolo .
Oggi è il giorno di quella canzone una delle poche buone canzoni patriottiche che possiamo esibire, in termini di costruzione melodica, soprattutto dove fa “s’udiva intanto dalle amate sponde”. Di attualissima conclusione universale.
Sul patrio suolo, vinti i torvi imperi
La pace non trovò né oppressi, né stranieri

Ieri ho sbagliato: la puntata finale di After life con la canzone di Joni Mitchell era della terza, non della seconda stagione, scusate.

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Tom Rosenthal

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Scrivo questa newsletter su un treno, in effetti. La coincidenza non è così eccezionale: sono sui treni spesso. Questo è un regionale nuovo di pacca, di quelli che hanno via via chiamato “pop”, “jazz”, “rock”, “blues”, per soprammercato di coincidenze di treni e canzoni. Sul Frecciarossa precedente ho lavorato con maggior efficienza del solito sul wifi: avete notato anche voi che il dannato wifi del Frecciarossa funzioni meglio, da qualche tempo? O sono le canzoni, o i treni, che mi mettono in un mood lieto e confidente? Confidante, ad azzeccare i participi.

A Tom Rosenthal quest’effetto i treni non lo facevano, però gli piacciono quelli che si emozionano coi treni. Di lui avevamo parlato lo scorso autunno, per un bel disco che poi ho ascoltato assai, soprattutto questa . È inglese, ha 36 anni, è assai ammirato per la scrittura di canzonette pop creative, e gli piace fare lo spiritoso, sia nelle canzoni che fuori. Così un paio di mesi fa ha fatto questa celebrazione di un giovane suo connazionale che ha guadagnato una grande fama online (1,6 milioni di follower su Instagram ) per i video in cui esprime la sua passione per i treni (è un trainspotter , li conosce, li racconta, si emoziona e si commuove). Quando fa tuu-tuu la canzone sembra un po’ ridicola, ma alcuni passaggi musicali sono belli assai e i versi divertenti.

I would happily scroll through a thousand cats
Just to see you there by some random old tracks
I would mindlessly dive down the deep rabbit hole
Just to stumble across your beautiful
Face so pure all the angels can rest
And I simply can’t imagine you having sex
Oh no, I shouldn’t have planted that thought in my head

In tutto questo, a Londra ha aperto oggi la nuova linea Elizabeth della metropolitana, e Francis si è sovreccitato in un’anteprima.

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