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  • Venerdì 20 maggio 2022

Il governo israeliano rischia grosso

Una deputata arabo-israeliana ha accusato il governo di essersi spostato troppo a destra ed è passata all'opposizione: ora non c'è più una maggioranza in Parlamento

Il primo ministro israeliano Naftali Bennett (REUTERS/Ronen Zvulun)
Il primo ministro israeliano Naftali Bennett (REUTERS/Ronen Zvulun)
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Da giovedì il governo israeliano è in minoranza in Parlamento: Ghaida Rinawie Zoabi, deputata del partito di sinistra Meretz, ha infatti detto di non voler più sostenere la coalizione guidata dal primo ministro Naftali Bennett, che ora si ritrova con soli 59 parlamentari su 120 ad appoggiarlo alla Knesset, il Parlamento israeliano.

Rinawie Zoabi, che ha 49 anni ed è una deputata arabo-israeliana, ha motivato la sua decisione in una lettera inviata a Bennett in cui ha detto che negli ultimi mesi il governo ha scelto di spostarsi sempre più a destra, sostenendo posizioni sempre più repressive nei confronti degli arabo-israeliani e contro i palestinesi. Ha aggiunto di non poter più appoggiare una coalizione che «maltratta vergognosamente la società da cui provengo».

Nella lettera Rinawie Zoabi ha fatto riferimento in particolare a due eventi: quando a fine aprile la polizia israeliana era entrata nella moschea di al Aqsa, la più grande e importante di Gerusalemme, causando violenti scontri con i palestinesi che erano lì in preghiera; e la morte di Shireen Abu Akleh, nota giornalista palestinese-americana di Al Jazeera, che l’11 maggio era stata uccisa da uno sparo mentre stava seguendo per lavoro un’operazione dell’esercito israeliano nel campo profughi di Jenin, nella Cisgiordania settentrionale. 

– Leggi anche: Cosa sappiamo dell’uccisione di Shireen Abu Akleh

Il governo di Bennett è già considerato da tempo molto fragile, dato che è sostenuto da una maggioranza estremamente eterogenea che va dai partiti di sinistra alla destra nazionalista, da dove proviene lo stesso Bennett. Aveva già perso la maggioranza a inizio aprile, quando un’importante deputata dello stesso partito di Bennett, Idit Silman, era passata all’opposizione a causa di una vicenda che riguardava il cibo che si può consumare negli ospedali pubblici durante il periodo pasquale. Da allora la maggioranza aveva gli stessi numeri dell’opposizione (60 deputati su 120).

Ora però l’uscita di Rinawie Zoabi ha messo in minoranza il governo, che rischia seriamente di cadere se nei prossimi giorni i partiti di opposizione dovessero riuscire ad accordarsi per votare insieme la sfiducia a Bennett. In Israele infatti il Parlamento può approvare a maggioranza semplice una mozione per sciogliersi e andare a nuove elezioni.

Non è detto però che succeda, perché a sua volta l’opposizione è molto divisa: ci sono infatti sia i conservatori del Likud dell’ex primo ministro Benjamin Netanyahu, che Bennett aveva sostituito lo scorso anno dopo 12 anni ininterrotti al potere, sia gli arabo-israeliani della Lista Comune, che hanno posizioni diametralmente opposte e potrebbero decidere di non volere lo scioglimento del Parlamento in questo momento. Non è chiaro, inoltre, se la stessa Zoabi voglia continuare a lavorare con la maggioranza su singoli temi.

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