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  • Sabato 14 maggio 2022

Le ondate di caldo in India tormentano anche gli uccelli

A migliaia cadono dal cielo stremati dalla fatica e dalla disidratazione, aggiungendo problemi alla popolazione già messa a dura prova dalle alte temperature

Un uomo versa dell'acqua per gli uccelli (AP Photo/ Manish Swarup)
Un uomo versa dell'acqua per gli uccelli (AP Photo/ Manish Swarup)
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Le ondate di grande caldo che nelle ultime settimane hanno interessato varie zone dell’India stanno creando grossi problemi non solo alle persone, ma anche agli animali. Le temperature registrate tra marzo e aprile sono le più alte degli ultimi decenni in questo periodo, che già di norma è il più caldo dell’anno: a soffrirne particolarmente oltre alla popolazione, soprattutto nelle città più popolose, sono gli uccelli, che spesso cadono dal cielo per via del caldo e della disidratazione.

Ogni giorno in varie parti del paese i residenti e le persone che lavorano per le associazioni che si occupano della protezione degli animali raccolgono da terra decine di piccioni, pappagallini e altre specie di volatili che poi portano nelle cliniche veterinarie: lì il personale aiuta gli uccelli a bere con delle siringhe e somministra loro pastiglie multivitaminiche. La situazione sembra essere piuttosto grave in alcuni stati del nord, ma centinaia di esemplari sono stati soccorsi anche nella città di Hyderabad, a sud.

I veterinari e i volontari di una clinica gestita da un’organizzazione non profit ad Ahmedabad, nello stato del Gujarat, nella parte nord-occidentale dell’India, hanno detto di aver soccorso migliaia di uccelli nelle ultime settimane. La situazione sembra essere grave anche a Gurgaon, non lontano dalla capitale New Delhi, dove a fine aprile erano state registrate temperature superiori ai 46 °C: un veterinario di una clinica locale ha detto a VICE di aver dovuto curare la metà degli uccelli in più rispetto allo stesso periodo negli anni precedenti.

L’organizzazione per il soccorso degli animali Wildlife SOS ha fatto sapere di essere «inondata di chiamate» e prevede che con l’arrivo dell’estate la situazione peggiorerà ulteriormente. A inizio maggio il primo ministro indiano Narendra Modi aveva sollecitato la preparazione di piani di emergenza per il possibile rischio di incendi, mentre in vari stati le autorità sanitarie hanno invitato gli ospedali a predisporre appositi reparti destinati alle persone che sviluppano malattie o disturbi per via del grande caldo.

Nell’ultimo decennio è successo spesso che in India e in paesi vicini come il Pakistan le temperature cominciassero a salire prima del solito, ed è stato così anche quest’anno: marzo è stato il mese più caldo mai registrato in India negli ultimi 122 anni, mentre la temperatura media di aprile registrata a Delhi, il territorio che circonda la capitale, è stata di 40,2 °C, la più alta dal 2010 e la seconda più alta degli ultimi settant’anni.

In questo periodo si sono superati i 45 °C in molte località, con grossi problemi per la salute delle persone e per le attività agricole. L’aumento della domanda di energia legato al maggiore utilizzo dell’aria condizionata, inoltre, ha messo alla prova le reti elettriche di molte città, aumentando il rischio di blackout.

Si stima che negli ultimi 50 anni periodi di caldo intenso come quello attuale abbiano causato la morte di più di 17mila persone in India, e solo nelle ultime settimane sono state registrate decine di morti per motivi riconducibili alle grandi ondate di caldo sia nello stato di Maharashtra – quello in cui si trova Mumbai – che in altri territori. In tutta l’Asia meridionale periodi prolungati con temperature più alte della norma ci sono sempre stati, ma si prevede che a causa del riscaldamento globale diventeranno sempre più frequenti, lunghi e pericolosi.

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