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  • Venerdì 13 maggio 2022

L’avanzata russa nel Donbass va a rilento

Molto di più di quanto si aspettava la Russia, e ora stanno anche arrivando nuove armi dall'Occidente

Un'esercitazione dell'esercito ucraino nel sud del paese (John Moore/Getty Images)
Un'esercitazione dell'esercito ucraino nel sud del paese (John Moore/Getty Images)

Benché ormai da settimane l’offensiva militare della Russia in Ucraina si sia concentrata sulla conquista del Donbass e sulle operazioni militari a est e a sud del paese, finora gli avanzamenti dell’esercito russo sono stati piuttosto scarsi. La resistenza dell’esercito ucraino si è dimostrata più forte del previsto, e in varie zone i russi sono avanzati di pochi chilometri, senza riuscire a occupare nessuna grossa città. Gli equilibri, inoltre, potrebbero cambiare in favore degli ucraini con l’arrivo degli armamenti inviati dall’Occidente, considerato ormai imminente.

Le varie operazioni di cui si parla da settimane, come il tentativo di accerchiamento delle forze ucraine all’altezza di Sloviansk, sono di fatto bloccate, e in alcune aree, come a Kharkiv a nord-est o Kherson a sud-est, l’esercito ucraino sta perfino tentando un contrattacco, con qualche successo soprattutto a Kharkiv. Come ha scritto il giornalista Yaroslav Trofimov sul Wall Street Journal, «a più di tre settimane da quando, il 18 aprile, è iniziata l’enorme offensiva russa che mirava a circondare le migliori forze dell’Ucraina nel Donbass, i risultati sono nel migliore dei casi limitati». Molti analisti stanno ormai parlando della situazione nell’oriente ucraino come di uno stallo.

La situazione è sorprendente perché in questa fase della guerra la Russia si aspettava un’avanzata più decisa. Dopo aver fallito il tentativo di conquistare la capitale ucraina Kiev e la parte settentrionale del paese a fine marzo, il presidente russo Vladimir Putin aveva cambiato l’obiettivo della guerra: dalla conquista di tutta l’Ucraina alla «liberazione» della sua parte orientale, il Donbass. L’esercito russo aveva ammassato le sue forze a oriente, preparando una grossa offensiva, ma a ormai tre settimane dal suo inizio i risultati sono scarsi.

Questo benché l’esercito russo, almeno in teoria, nel Donbass avrebbe dovuto godere di notevoli vantaggi: linee di rifornimento più corte, che avrebbero dovuto evitare i problemi logistici che aveva avuto l’offensiva a nord, e un terreno più piatto e spoglio, che avrebbe consentito ai russi di dispiegare la loro superiorità numerica e avrebbe impedito agli ucraini di colpire con imboscate e tecniche di guerriglia, che si erano rivelate molto efficaci nei mesi precedenti.

Attualmente, la Russia controlla una parte molto consistente di territorio ucraino a est e a sud-est del paese, ma questi grossi avanzamenti erano stati fatti all’inizio della guerra, ancora a febbraio, quando le forze ucraine si erano trovate a contrastare un’invasione da nord, da est e da sud. Fermata quella prima, consistente avanzata, il fronte si è in seguito mosso in maniera limitata.

La manovra più attesa e importante, che le forze russe stanno tentando da tre settimane, sarebbe l’accerchiamento di un’ampia zona all’altezza di Sloviansk, dove stanno combattendo alcune delle divisioni migliori e più esperte dell’esercito ucraino. Come si vede dalla mappa qui sotto, creata dal centro studi americano Institute for the Study of War, l’obiettivo sarebbe di creare una sacca collegando tra loro le città di Izyum e Popasna, entrambe conquistate dalla Russia, e circondare gli ucraini che stanno combattendo a est di questa linea immaginaria.

Di questo tentativo di accerchiamento si parla ormai da settimane: i russi hanno compiuto alcuni avanzamenti soprattutto nella regione di Luhansk, ma non sufficienti per raggiungere i loro obiettivi.

Anche nel sud del paese, tra Mykolaiv (controllata dagli ucraini) e Kherson (occupata dai russi) la situazione è praticamente di stallo: occupare Mykolaiv è fondamentale per le forze russe per proseguire lungo la costa fino a Odessa e tagliare l’accesso dell’Ucraina al mar Nero. Ma finora anche in questa parte del paese gli avanzamenti sono estremamente limitati, e anzi le forze ucraine stanno tentando una controffensiva.

La controffensiva più importante, però, sta avvenendo a nord, vicino a Kharkiv.

Nelle prime fasi della guerra la città, seconda in Ucraina per popolazione, aveva subìto un assedio devastante, con combattimenti di terra e ampi bombardamenti di artiglieria. Ma da settimane le forze ucraine stanno respingendo con successo i russi, liberando man mano sempre più territorio attorno alla città. Gli obiettivi sono due: il primo è mettere in sicurezza Kharkiv, e allontanare l’artiglieria russa per evitare che colpisca la città; il secondo, in prospettiva, è avanzare ulteriormente verso est per tagliare le linee di rifornimento russe, come si vede nella mappa qui sotto.

Come nota il Wall Street Journal, inoltre, le forniture di armi occidentali stanno cominciando ad arrivare nel Donbass. In particolare, sono già arrivati vari cannoni americani M777 Howitzer, cioè cannoni trainabili capaci di colpire obiettivi in maniera precisa e distruttiva, dotati inoltre di una gittata maggiore rispetto a simili cannoni russi. Potrebbero avere un effetto notevole sul campo di battaglia, anche se non è ovviamente detto che saranno decisivi.