Da dove arriva “Sex, drugs and rock’n roll”

La popolare espressione fu resa celebre da un pezzo del cantante punk Ian Dury, nato 80 anni fa, ma la sua origine è assai precedente

Ian Dury and the Blockheads (Philippe Gras/ Le Pictorium Agency via ZUMA Press, ANSA)
Ian Dury and the Blockheads (Philippe Gras/ Le Pictorium Agency via ZUMA Press, ANSA)
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“Sex, drugs and rock’n roll” – sesso droga e rock’n roll – è una delle espressioni che si sentono usare più di frequente per descrivere lo stile di vita spesso esagerato e sregolato di artisti, personaggi famosi o cantanti, soprattutto nell’ambito della musica rock. È una frase che cominciò a diffondersi in particolare alla fine degli anni Settanta grazie a una canzone del cantante punk Ian Dury, che nacque il 12 maggio di 80 anni fa e morì nel 2000 a 57 anni: la sua origine però risale a qualche anno prima, ed è ispirata a un concetto ancora più antico.

Ian Robbins Dury nacque nel Middlesex il 12 maggio del 1942. Fece parte del primo movimento punk del Regno Unito all’inizio degli anni Settanta con il gruppo Kilburn and the High Roads, ma ottenne un successo di pubblico più trasversale grazie a New Boots and Panties!! e Do It Yourself, i primi due dischi della band Ian Dury and the Blockheads, incisi rispettivamente nel 1977 e nel 1979. Dury non era un gran cantante, ma sul palco era comunque molto carismatico. Lo si vedeva quasi sempre col bastone perché quando aveva sette anni si era ammalato di poliomielite, perdendo quasi completamente l’uso di un braccio e di una gamba. Alla fine degli anni Ottanta la sua carriera cominciò ad andare in declino: prima di morire a causa di un cancro al fegato si dedicò a varie attività di beneficenza ed ebbe una breve carriera come attore.

Una delle canzoni più famose di Ian Dury è appunto “Sex & Drugs & Rock & Roll”, un singolo che uscì sempre nel 1977 sotto Stiff Records, un’allora neonata etichetta che si occupava principalmente di musica punk e new wave e aveva pubblicato dischi di Nick Lowe, Elvis Costello e dei Damned. Il singolo lì per lì non vendette molto, ma fu un grande successo della critica.

Sebbene la canzone di Ian Dury abbia contribuito a rendere popolare e diffusissimo l’uso dell’espressione del suo titolo, il suo primo uso documentato si trova in un articolo del 1969 della rivista LIFE, in cui si diceva che le «cose sacre per la controcultura [erano] sesso, droghe e rock». Due anni più tardi l’espressione fu usata anche da un giornalista britannico che si stava occupando di descrivere la vita sregolata dei giovani di allora, e che sul settimanale Spectator scrisse che «non per niente la cultura giovanile è caratterizzata da sesso, droga e rock’n roll».

Come ha notato il sito Mental Floss sembra che l’espressione sia una variazione della formula “vino, donne e musica”, che si trova in varie culture europee in versioni più o meno simili, e allude a vizi o piaceri considerati universali, descritti sempre in tre parole. Si pensa che il primo uso di questa formula risalga a una canzone tedesca del 1775 circa che diceva “Chi non ama il vino, le donne e le canzoni resta uno sciocco per tutta la vita”. Lo stesso detto comunque si trova in vari altri paesi, tra cui Norvegia, Portogallo, Bulgaria e Georgia; in Italia la stessa idea – sebbene con una connotazione negativa – è espressa nel detto “Bacco, Tabacco e Venere riducono l’uomo in cenere”.

“Sex, drugs and rock’n roll” è diventata a sua volta una formula conosciutissima e citata più o meno fedelmente in decine di libri, fumetti e film, ai concerti rock, sulle T-shirt e naturalmente nelle canzoni. Vi fanno riferimento per esempio le prime parole della canzone “Ain’t no right” dei Jane’s Addiction e quelle di una strofa di “I’d do anything for love (but I won’t do that)”, uno dei brani più famosi del cantante e attore statunitense Meat Loaf, dove però la parola “drugs” è sostituita da “drums” (batteria) per evitare problemi di censura. Sex & drugs & rock & roll è anche il titolo di un film biografico sulla vita di Ian Dury, uscito nel 2010.