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  • Lunedì 9 maggio 2022

Le due dichiarazioni sull’Ucraina travisate da diversi giornali italiani

Nel fine settimana in Italia si è creato un «delirio mediatico» su Zelensky, la Crimea e la NATO, scrive Valigia Blu

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (John Moore/Getty Images)
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky (John Moore/Getty Images)

Tra sabato e domenica diversi giornali e siti di news italiani hanno travisato in maniera piuttosto netta due dichiarazioni sull’Ucraina, una del presidente ucraino Volodymyr Zelensky e l’altra del segretario generale della NATO Jens Stoltenberg, provocando un po’ di trambusto (alcuni l’hanno fatto con una certa evidenza e aggressività).

Prima hanno sostenuto che Zelensky avesse detto in un intervento al centro studi britannico Chatham House che il suo governo sarebbe stato pronto ad accettare la sovranità della Russia sulla penisola della Crimea: ma Zelensky non aveva detto nulla del genere. Poi hanno aggiunto che Stoltenberg, in un’intervista, si sarebbe dichiarato contrario all’apertura di Zelensky, ostacolando di fatto quella che sembrava un’importantissima svolta nel negoziato sulla pace.

Come ha notato Valigia Blu in una dettagliata ricostruzione, entrambe le dichiarazioni – quella di Zelensky e quella di Stoltenberg – erano state travisate dalla stampa italiana, che in questo modo «ha completamente stravolto i fatti».

Passando al setaccio infatti l’intervista rilasciata dal Segretario Generale della NATO, Stoltenberg, al giornale tedesco Welt, e l’intervento del presidente ucraino Zelensky al think tank britannico Chatham House, si nota che:

1. Zelensky non ha mai parlato espressamente di Crimea né vi ha fatto alcun riferimento indiretto

2. Stoltenberg ha effettivamente affermato che i paesi NATO non riconosceranno “mai l’annessione della Crimea”, rispondendo a una domanda su come l’alleanza atlantica immagina la conclusione della guerra, ma non ha fatto alcun avvertimento all’Ucraina e ha anzi sottolineato che “gli alleati sostengono la sovranità e l’unità territoriale dell’Ucraina in relazione ai confini riconosciuti. (…) La decisione su come disegnare la pace spetta al governo e al popolo sovrano dell’Ucraina. Questo non lo possiamo decidere noi”. [Va ricordato che l’annessione della Crimea non è riconosciuta dall’ampia maggioranza della comunità internazionale sin dal 2014 e che l’Ucraina rivendica l’intera penisola e la considera “territorio temporaneamente occupato”].

(continua a leggere sul sito di Valigia Blu)