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  • Venerdì 6 maggio 2022

La proposta in Louisiana per classificare l’aborto come omicidio

È indicativa di cosa potrebbe succedere in diversi stati americani se la Corte Suprema dovesse ribaltare la sentenza “Roe v. Wade”

Proteste a favore del diritto di aborto, Seattle, 3 maggio 2022 (David Ryder/Getty Images)
Proteste a favore del diritto di aborto, Seattle, 3 maggio 2022 (David Ryder/Getty Images)
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In Louisiana, stato conservatore del sud degli Stati Uniti, è stato presentato un disegno di legge che classifica l’interruzione di gravidanza come omicidio. Per ora la proposta è stata approvata con sette voti favorevoli e due contrari da una commissione della Camera dei rappresentanti dello stato, ed è tra le più estreme tra le centinaia avanzate a livello statale negli ultimi anni negli Stati Uniti per limitare i diritti riproduttivi delle donne.

Il disegno di legge della Louisiana riconosce «la personalità umana del nascituro» a partire dal «momento della fecondazione» e garantisce agli embrioni e ai feti gli stessi diritti legali di un essere umano fuori dal grembo della donna (posizione che è sostenuta anche dalla Chiesa cattolica). Questo significa che avere un’interruzione di gravidanza o eseguirla sarebbe classificato come reato di omicidio.

Per entrare in vigore, la legge dovrà essere approvata da Camera e Senato ed essere firmata del governatore John Bel Edwards, che pur essendo Democratico in passato ha già sostenuto delle leggi restrittive in materia di aborto e diritti riproduttivi.

La proposta della Louisiana è arrivata proprio mentre la Corte Suprema degli Stati Uniti sta per prendere una decisione sulla sentenza che dal 1973 garantisce in tutto il paese l’accesso all’interruzione volontaria di gravidanza, la “Roe v. Wade”. Secondo la bozza diffusa in esclusiva lunedì da Politico, e confermata poi da John G. Roberts, che presiede la Corte Suprema, la Corte è intenzionata a ribaltare la sentenza. Se questo dovesse accadere, ci sarebbero conseguenze gravissime per milioni di donne negli Stati Uniti.

– Leggi anche: La restrizione del diritto all’aborto negli Stati Uniti è inevitabile?

Secondo il Guttmacher Institute, che negli Stati Uniti si occupa di politiche sull’aborto, se la legge federale venisse indebolita o capovolta sarebbero 26 su 50 gli stati americani che vorrebbero introdurre divieti all’aborto, compresa la Louisiana, con conseguenze enormi: milioni di donne potrebbero essere costrette ad affrontare lunghi spostamenti e spese molto alte per andare negli stati dove l’aborto continuerà a essere garantito; altre sarebbero costrette a rinunciarvi, altre ancora a trovare metodi non sicuri per realizzare la procedura.

– Leggi anche: Come si arrivò alla sentenza “Roe v. Wade”

Le organizzazioni e i movimenti che lottano a favore del diritto di aborto hanno avvertito che, se approvato, il disegno di legge della Louisiana avrebbe conseguenze immediate, anche prima che la Corte Suprema prenda una decisione finale sulla “Roe v. Wade” e anche se poi venisse bloccato in tribunale perché «palesemente incostituzionale»: vieterebbe immediatamente l’aborto nello stato, potrebbe riguardare anche la fecondazione in vitro poiché non tutti gli ovuli fecondati porterebbero a una gravidanza (alcuni verrebbero “uccisi”, per usare le parole della nuova proposta) e potrebbe essere utilizzato per punire coloro che usano metodi contraccettivi di emergenza. In generale, secondo gli oppositori, costituirebbe un precedente molto grave.