È morto a 87 anni Stanislav Shushkevich, primo presidente della Bielorussia indipendente

(Vladimir Shtanko / Anadolu Agency/ANSA)
(Vladimir Shtanko / Anadolu Agency/ANSA)

È morto a 87 anni Stanislav Shushkevich, che nel 1991 divenne il primo presidente della Bielorussia dopo la dichiarazione d’indipendenza del paese dall’Unione Sovietica. Shushkevich fu peraltro protagonista insieme al presidente russo Boris Eltsin e a quello ucraino Leonid Kravchuk dell’ufficializzazione della fine dell’Unione Sovietica, con il trattato noto come “Accordo di Belaveža” firmato dai tre nella notte dell’8 dicembre 1991 nella dacia di Belaveža, in Bielorussia.

Shushkevich nacque nel 1934 a Minsk, e lavorò per molti anni come professore universitario di fisica e matematica. Cominciò a impegnarsi attivamente in politica solo negli anni Ottanta, e dopo il fallito colpo di stato dell’agosto del 1991 fu tra i principali promotori della dichiarazione d’indipendenza della Bielorussia, avvenuta il 25 agosto, e nel settembre dello stesso anno venne eletto presidente della nuova repubblica.

Rimase al potere fino al 1993 quando fu costretto a dimettersi per un voto di sfiducia del parlamento in seguito ad accuse di corruzione. Nel luglio del 1994 venne sconfitto alle elezioni presidenziali dall’attuale presidente Alexander Lukashenko, fino ad allora capo della commissione parlamentare anticorruzione che lo aveva accusato in precedenza. Da allora Lukashenko è rimasto ininterrottamente al potere, tra molte accuse di brogli elettorali, governando in maniera autoritaria e reprimendo ogni forma di dissenso.