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  • Domenica 1 maggio 2022

È cominciata l’evacuazione dell’acciaieria Azovstal

Un centinaio di persone ha potuto lasciare lo stabilimento di Mariupol dove si pensa siano rifugiati ancora un migliaio di soldati e civili

(EPA/SERGEI ILNITSKY)
(EPA/SERGEI ILNITSKY)
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Domenica è cominciata l’evacuazione dell’acciaieria Azovstal di Mariupol, lo stabilimento industriale nei cui rifugi sotterranei si pensa sia nascosto un migliaio di persone, tra soldati e civili. Tra sabato e domenica ha inizialmente potuto lasciare l’acciaieria una ventina di persone, donne e bambini, e domenica pomeriggio ha fatto lo stesso un gruppo di un centinaio di persone. Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha detto che raggiungeranno Zaporizhzhia, città sotto il controllo dell’esercito ucraino. È la prima evacuazione significativa riuscita dall’acciaieria da quando la scorsa settimana il presidente russo Vladimir Putin aveva chiesto che la fabbrica fosse bloccata in modo che non passasse «nemmeno una mosca», ed è stata possibile grazie all’intervento dell’ONU.

Sabato la CNN ha diffuso alcune fotografie satellitari che mostrano come in superficie gli edifici del complesso siano stati significativamente distrutti dai bombardamenti russi. Mariupol, città portuale nel sud dell’Ucraina, è sotto il controllo russo, con la resistenza ucraina ormai ridotta ai soli soldati rifugiati nell’acciaieria, che hanno ricevuto negli scorsi giorni vari ultimatum senza però accettare formalmente la resa.

La città è uno degli obiettivi principali della Russia, che ne ha rivendicato la conquista ormai da una decina di giorni. «Se Mariupol è l’inferno, l’Azovstal è peggio» aveva detto venerdì in una conferenza stampa il sindaco Vadym Boychenko, che aveva parlato di 600 feriti tra le persone dentro all’acciaieria, le cui scorte di cibo e medicine sono probabilmente molto scarse da giorni.

Sempre sabato un attacco missilistico lanciato dalla Crimea ha distrutto la pista di atterraggio dell’aeroporto di Odessa, nel sud della Crimea, che peraltro era stata completata lo scorso luglio dopo dieci anni di lavori per incentivare i flussi turistici verso la città. Nel bombardamento non ci sono stati feriti.

Zelensky, che domenica mattina ha incontrato la presidente della Camera statunitense Nancy Pelosi in visita a Kiev, ha ribadito che la Russia sta radunando nuove truppe per intensificare gli attacchi nell’est e nel sud del paese, mentre la Russia ha formalmente accusato l’Ucraina di aver bombardato i suoi stessi civili nella città di Kherson, in una ricostruzione che non è stata supportata da nessuna prova né confermata dai media internazionali. L’esercito russo peraltro ha annunciato che da domenica nella città entrerà in vigore il rublo come valuta ufficiale, ma ci sono dubbi che sarà effettivamente così. A Bucha, la città vicino a Kiev dove erano stati scoperti i massacri di civili compiuti dall’esercito russo in ritirata, la polizia ha detto di aver scoperto tre nuovi corpi con evidenti segni di tortura.

A Leopoli, nell’ovest del paese, è arrivata intanto l’attrice Angelina Jolie, inviata speciale dell’ONU per i rifugiati, che ha incontrato i sopravvissuti dell’attacco alla stazione ferroviaria di Kramatorsk, nel quale erano morte almeno 50 persone.

Tag: ucraina