Il Belgio non è più così brutto

Era noto per le case sgraziate e il disordine urbanistico ma grazie a un bando pubblico nelle Fiandre ora ci sono edifici innovativi e interessanti

L'Havenhuis, l'edificio che ospita la sede dell'autorità portuale di Anversa (Wikimedia Commons)
L'Havenhuis, l'edificio che ospita la sede dell'autorità portuale di Anversa (Wikimedia Commons)
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In un libro del 1968 l’architetto e urbanista belga Renaat Braem definì il proprio paese «il più brutto del mondo», criticando il disordine dei suoi piani urbanistici e la scarsa iniziativa del governo nel prendersene cura. Pochi anni prima anche lo storico dell’arte statunitense George Everard Kidder Smith aveva sostenuto che il paese non contribuisse abbastanza all’architettura contemporanea. Ancora oggi sui social network ci sono profili che raccolgono le foto di quelle che vengono considerate le case più brutte del Belgio per le loro forme avveniristiche o del tutto strampalate.

Negli ultimi vent’anni però le cose sono migliorate almeno nelle Fiandre dove, grazie a un innovativo bando pubblico avviato dal governo locale, sono stati costruiti più di 300 edifici molto apprezzati anche fuori dal Belgio e considerati esempi interessanti di architettura contemporanea.

Le Fiandre si trovano nella parte settentrionale del paese e si affacciano sul mare del Nord. Ospitano alcune delle città più note del Belgio e più ammirate e visitate per la bellezza della loro architettura più antica, come Anversa, Gand e Bruges, e oltre 6 milioni di persone (più della metà della popolazione belga), prevalentemente di lingua fiamminga. Nel 1998 il governo locale istituì la carica del Vlaams Bouwmeester, (letteralmente “architetto fiammingo”), dandogli il compito di sviluppare progetti per riqualificare il territorio: devono tenere conto delle esigenze delle amministrazioni locali, degli interessi degli abitanti e degli investitori e devono avere anche una certa attenzione all’estetica.

Il primo bando uscì due anni dopo: ricercava architetti o studi di architetti per realizzare edifici di interesse pubblico e opere architettoniche e paesaggistiche. Dal 2000 a oggi nelle Fiandre sono stati presentati più di 700 progetti e ne sono stati realizzati quasi 350, di cui 70 sono raccontati in un catalogo intitolato Celebrating Public Architecture pubblicato di recente da Jovis.

I progetti hanno portato alla costruzione di asili pubblici, musei, biblioteche, residenze per anziani e silos per l’acqua, oltre a diversi edifici amministrativi. Uno dei più noti e apprezzati è quello che ospita la sede dell’autorità portuale di Anversa, progettato dallo studio di Zaha Hadid – tra gli architetti più celebrati degli ultimi decenni – e si innesta su quella che una volta era una caserma dei vigili del fuoco. Molte altre opere sono state realizzate da studi internazionali o studi di giovani architetti promettenti.

 

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La sede della provincia di Anversa

Il bando funziona così. L’architetto nominato dal governo annuncia i progetti da realizzare due volte all’anno e gli architetti interessati devono presentare un portfolio e una lettera d’intenti, anziché un progetto. A questo punto quelli selezionati vengono invitati a discutere del progetto insieme – su compenso – tenendo in considerazione le funzioni principali dell’edificio, le necessità del committente e l’estetica che convince di più: molto spesso il progetto finale è il risultato di un lavoro condiviso tra più architetti e non di un solo studio.


Lo Oost Campus, un centro amministrativo e culturale a Oostkamp, poco fuori Bruges

Uno dei progetti realizzati attraverso il bando è l’asilo di Merksem, che si trova poco fuori Anversa e ospita quasi 150 bambini. È un edificio di un solo piano immerso in un parco e la sua forma ricorda quella di una ciambella: all’interno del complesso ci sono anche spazi dedicati al personale che si occupa della manutenzione del parco e ai loro mezzi, che incuriosiscono molto le bambine e i bambini dell’asilo.

L’asilo di Merksem, poco fuori Anversa (Filip Dujardin, Tumblr)

Secondo il Guardian, che in questi giorni ha dedicato un articolo ai progetti realizzati grazie al bando, far incontrare e collaborare più architetti è un sistema particolarmente innovativo, che dovrebbe essere preso in considerazione anche da altri enti locali e governi di altri paesi: non solo perché mette insieme idee diverse, ma anche perché è un’occasione per gli studi più piccoli di lavorare su progetti grossi e interessanti, di norma affidati ad architetti più rinomati.

Per esempio l’asilo e il deposito del parco di Merksem erano stati concepiti come due edifici separati, ma grazie alle discussioni avviate con il bando si era capito che progettarli come un ambiente unico permetteva di risparmiare denaro e avere un luogo più funzionale. L’architetto spagnolo Carlos Arroyo aveva invece convinto a modificare il progetto originale della costruzione di un centro amministrativo e culturale a Oostkamp, poco fuori Bruges: aveva suggerito di ristrutturare uno stabilimento industriale preesistente, evitando di costruirne uno da zero e risparmiando così denaro e l’emissione di tonnellate di gas serra.