Una canzone dei Madness

Senza addentrarci troppo in cliché sui rapporti di coppia

(Samir Hussein/Getty Images)
(Samir Hussein/Getty Images)
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C’è una canzone nuova piuttosto leggera degli Arcade Fire – fa persino dudduddù -, il disco esce il 6 maggio.
Quando era uscita la canzone di Harry Styles, tre settimane fa, avevo scritto qui così: “è una specie di pezzo degli A-Ha senza ritornello all’altezza”. L’ha notato qualcun altro .
Mentre ero in vacanza Bono e The Edge hanno improvvisato una versione di Walk on per l’Ucraina. Che meritava di meglio di un pezzo il cui refrain è la pigra proclamazione di due sillabe, forse.

My girl
Madness

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Quando eravamo giovani e stupidi e maschi (molti di noi sono rimasti una o due delle cose) questo fu un tema che ricevette molti compiaciuti apprezzamenti, e la canzone infatti andò forte in diverse parti del mondo: diceva di un giovane maschio che ha una ragazza per cui va matto però lei pretende da lui delle dimostrazioni d’amore che lui trova eccessive e invadenti e ogni tanto lui ha bisogno di starsene a casa a guardare la tv da solo (io mi ricordo il fesso imbarazzo del mio primo mercoledì di coppe trascurato per uscire con una ragazza, giocavano Juve-Aston Villa mi pare). Esigenza che avranno anche un sacco di ragazze, considerato pure con chi hanno a che fare, ma i maschi se ne rendono conto poco: “eh, la mia tipa mi sta addosso”.
My girl’s mad at me
I didn’t wanna see the film tonight
I found it hard to say
She thought I’d had enough of her
Why can’t she see?
She’s lovely to me
But I like to stay in
And watch TV on my own
Every now and then

Ma la canzone è spiegata in questo video – con la ex fidanzata dell’autore che dice la sua – e io non mi addentrerei ulteriormente in cliché sui rapporti di coppia (che sono tutti un cliché, e sui quali rimando sempre all’illuminante libro di De Botton) e resterei sui Madness: band strabritannica di formazione numerosa, mattacchiona e creativa che ebbe un enorme successo internazionale negli anni Ottanta ibridando il proprio ska iniziale con cose più pop per produrre una gragnuola di singoli da classifica. Recupero da Playlist e vedo che scrivo sempre le stesse cose:
“La” band più inglese degli anni Ottanta: passarono dallo ska ad ancor più abbordabili contaminazioni col pop, ma seppero sempre far saltare mezza Europa (memorabile il loro concerto di reunion allo stadio di Wembley). Formazione numerosa di ottimi entertainers e grandi musicisti.

My girl era nel loro primo disco, fine 1979, quello che allora esilarò mezzo mondo con la travolgente One step beyond : aveva appunto l’andamento ska ma si addolciva nel “Why can’t she see”. Con Emilia siamo andati a vederli due anni e mezzo fa a Camden, forse l’ultimo concerto prima della pandemia, e ci siamo ancora molto divertiti : a un certo punto alcuni pogavano, nel 2019.

Why can’t I explain?
Why do I feel this pain?
‘Cause everything I say
She doesn’t understand
She doesn’t realize
She takes it all the wrong way

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