Una canzone di Matthew Sweet

E qualche informazione in più sulla città dei REM

(Rick Diamond/Getty Images)
(Rick Diamond/Getty Images)
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Domenica erano stati 50 anni dall’uscita di Woman is the nigger of the world , di cui parlammo qui .
C ‘è un pezzo di Ryuichi Sakamoto dentro un’altra raccolta a favore dell’Ucraina: è così prevedibilmente morriconoso che dopo un po’ sembra quasi una bravura, piuttosto che un avanzo da un film di Tornatore mai finito.
La vivace esibizione di Harry Styles al festival di Coachella è stata assai celebrata , mentre non c’eravamo: metto qui lui e Lizzo che fanno I will survive .

Worse to live
Matthew Sweet

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Era da un pezzo che non avevo notizie di Matthew Sweet, che negli anni Novanta ebbe un suo momento di piccola notorietà nel mondo del cantautorato americano: era, in effetti, da una ventina d’anni, e me lo ricordavo ancora così . Quindi trovando stasera la sua foto qui sopra ci sono un po’ rimasto, ma poi ho notato che ha appena due mesi e mezzo più di me e quindi anch’io probabilmente farei a lui lo stesso effetto, se avessi avuto la sua fama negli anni Novanta. Meglio non pensarci.

Più che la data di nascita, vi dirà invece qualcosa il luogo d’adozione universitaria, di Matthew Sweet: Athens, Georgia, la città di cui nessuno di noi sa praticamente niente salvo che sia la città dei REM (“la band di Athens, Georgia”, scrivono i giornalisti musicali nella loro estenuante ricerca di formule alternative ai nomi veri). E per superare questa ignoranza sono andato a vedere: Athens sta un centinaio di chilometri a est di Atlanta, ha 120mila abitanti se si considera tutta la conurbazione della contea, e un sacco di studenti, ospitando l’Università della Georgia. Questo ha creato tutto quanto un fermento, soprattutto musicale, e sono di Athens anche i B-52s (che hanno appena annunciato un tour, dopo 46 anni di carriera) e molte band degli anni Novanta (e adottivamente anche le Indigo Girls, di cui mi accorgo di non avere mai parlato qui, colpevolmente: bisognerà rimediare). Poi è anche la città dell’ albero che possiede se stesso , ma mi pare sufficiente per stasera.

E insomma, Matthew Sweet era di Lincoln, Nebraska, ma aveva preso contatti con una serie di musicisti nella vivace scena di Athens, compresi i REM quando non se li filava nessuno: quindi convinse i suoi a mandarlo a studiare lì, e per un breve periodo fece anche una band con Michael Stipe dei REM, di cui risultano tre canzoni. Poi lui se ne andò per la sua strada e Stipe per la sua, e vedi com’è finita. Ma Sweet ha avuto una discreta carriera, è tornato in  Nebraska e pubblica ancora dischi. Quello del 1999 aveva dentro Worse to live , che è una meraviglia angelica di grande arrangiamento in cui il narratore offre il suo aiuto quando noialtri sembra che non ce la facciamo proprio più.

If it’s worse to live than to let go
You’ve got to let me know
If it’s worse to live than to let go
You’ve got to let me know

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