L’Italia ha firmato un accordo con la Repubblica del Congo per la fornitura di gas naturale liquefatto a partire dal 2023

 (AP Photo, File)
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Giovedì il governo italiano ha firmato a Brazzaville un accordo con la Repubblica del Congo per la fornitura di gas naturale liquefatto a partire dal 2023. L’accordo fa parte di una serie di contratti stipulati nelle ultime settimane dall’Italia per reperire gas da fonti alternative rispetto alla Russia, che fino al 2021 è stata il principale fornitore di gas naturale dall’estero, ma da cui il governo italiano vuole gradualmente ridurre la propria dipendenza per via della guerra in Ucraina.

In un comunicato stampa, ENI – la più grande azienda che si occupa in energia in Italia, che sta assistendo il governo nelle trattative – ha fatto sapere che a regime l’accordo col Congo riguarderà forniture per circa 4,5 miliardi di metri cubi di gas all’anno. Due giorni fa l’Italia aveva sottoscritto un accordo simile con l’Angola per una fornitura da circa 1,5 miliardi e mezzo di metri cubi di gas all’anno.

Nel 2021 l’Italia ha importato dalla Russia circa 29 miliardi di metri cubi di gas naturale. Nel corso del 2022 la Russia dovrebbe essere superata dall’Algeria come principale fornitore di gas all’Italia, grazie anche a un nuovo accordo sottoscritto dal governo italiano due settimane fa. A differenza del gas proveniente da Russia e Algeria, però, quello che arriverà dal Congo sarà in forma liquida, arriverà via nave e prima di essere immesso nella rete pubblica dovrà essere trasformato in forma gassosa in un impianto di rigassificazione. Attualmente in Italia ne sono attivi tre.

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