Lo scacchista più seguito su internet

Vent'anni fa Hikaru Nakamura era considerato una grande promessa: ora è popolarissimo online e si giocherà la possibilità di sfidare Magnus Carlsen per il titolo mondiale

(© Piotr Kucza/Newspix via ZUMA Press)
(© Piotr Kucza/Newspix via ZUMA Press)
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Magnus Carlsen, trentunenne norvegese, è lo scacchista più forte al mondo (forse anche il più ricco), e secondo molti uno dei migliori scacchisti di sempre insieme a Garry Kasparov e Bobby Fischer. Ha vinto cinque Mondiali consecutivi e nel 2023 molto probabilmente difenderà di nuovo il suo titolo mondiale contro il vincitore del Torneo dei Candidati, che si svolgerà questa estate a Madrid, in Spagna (molto probabilmente perché lui ha insinuato che potrebbe non esserci, un modo per smettere da vincitore: molti però non gli credono).

Tra i partecipanti al Torneo dei Candidati ci saranno Fabiano Caruana e Ian Nepomniachtchi, già sconfitti da Carlsen in due precedenti finali mondiali, e il 18enne Alireza Firouzja, francese di origini iraniane, considerato il possibile nuovo volto degli scacchi. Ci sarà anche il 34enne statunitense Hikaru Nakamura, che due decenni fa era considerato uno dei più promettenti talenti degli scacchi (quello che ora è Firouzja), ma che di recente si era allontanato dal gioco competitivo. Nakamura sembrava essersi perso, un po’ “schiacciato” dalle aspettative. Sembra però che sia riuscito a ritrovarsi, e che un ruolo determinante l’abbia avuto il successo che sta ottenendo su Twitch e YouTube, due piattaforme su cui è seguito da oltre un milione di persone.

Se Carlsen è il più forte scacchista di questo secolo, quindi, Nakamura è il più seguito online, in un periodo in cui – soprattutto per gli effetti della pandemia – gli scacchi sono andati fortissimo su internet.

Nakamura, autore del libro Scacco matto in 1 minuto, è inoltre considerato, insieme a Carlsen, tra i più forti al mondo nelle cosiddette partite “lampo”, che durano pochi minuti e per questo sono parecchio popolari online. Un tipo di partita che molti, compreso Carlsen, vorrebbero vedere anche ai Mondiali, ormai caratterizzati da lunghe sfide che finiscono in parità.

Nakamura è nato nel 1987 in Giappone ma è cresciuto negli Stati Uniti, vicino a New York, con la madre, una violinista statunitense. Si appassionò agli scacchi intorno ai sette anni, grazie al compagno di lei. Per dargli modo di dedicare quanto più tempo possibile agli scacchi, la madre scelse per lui l’istruzione parentale, da casa. A dieci anni divenne il più giovane maestro di scacchi statunitense di sempre, a 15 il più giovane Gran maestro statunitense di sempre: in entrambi i casi con qualche mese di anticipo rispetto a quanto circa quarant’anni prima aveva fatto Bobby Fischer.

Già nel 2003 si parlava di lui come della più grande promessa statunitense degli scacchi, come di un quasi certo futuro campione mondiale.

Nel 2004 vinse il primo dei suoi cinque campionati statunitensi, e negli anni successivi si fece notare per un approccio arrembante al gioco, per una dedizione fuori dal comune e per una serie di atteggiamenti piuttosto arroganti. «Nakamura», ha scritto di recente il New Yorker, «divenne ben presto una figura controversa», uno che non suscitava simpatia.

Dai vent’anni in poi, Nakamura continuò a giocare e divenne in effetti uno dei migliori scacchisti al mondo, ma mai il migliore. «È un vero mistero come un giocatore dal talento così frizzante non sia diventato Campione del mondo, né abbia perlomeno giocato un match per il titolo», ha scritto su Chess.com il Gran maestro Greg Serper. La versione breve, secondo chi se ne intende, è che Nakamura finì col subire troppo le pressioni e le aspettative che lo circondavano, senza riuscire a gestire la tensione, dominare le emozioni e domare il suo stile di gioco spesso molto azzardato.

Poi, però, sono arrivati YouTube e Twitch, dove Nakamura, che tra il 2019 e il 2021 aveva smesso di partecipare ai principali tornei internazionali, si è fatto conoscere per un approccio diverso, più rilassato e talvolta perfino scherzoso.

Sui suoi canali online ha giocato (e in molti casi vinto, anche contro avversari di livello) partite alla cieca: cioè in cui gioca a memoria, senza vedere la scacchiera; ma anche partite senza la regina o in cui inizia con la cosiddetta “Bongcloud”, considerata l’apertura più insensata e inefficace tra tutte quelle possibili, per qualcuno “un insulto agli scacchi”.

Pur con questo nuovo approccio, Nakamura ha tuttavia dimostrato di sapere il fatto suo: tra le altre cose, ha creato appositamente un nuovo profilo su Chess.com, iniziando ogni singola partita proprio con l’apertura “Bongcloud” e raggiungendo nonostante questo le prime quaranta posizioni del sito.

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Nakamura, che su YouTube e Twitch analizza nel dettaglio le sue mosse e talvolta parla anche d’altro (per esempio di finanza e investimenti), è diventato molto popolare e molto in fretta: a inizio 2020 il suo canale YouTube era seguito da meno di 100mila utenti, che sono diventati più di un milione in meno di due anni.

Nonostante avesse nel frattempo smesso di partecipare ai tornei della FIDE, la Federazione internazionale degli scacchi, in virtù del suo grande seguito online ha ricevuto una sorta di invito speciale per partecipare a una serie di partite utili a qualificarsi per il Torneo dei Candidati. Ci è riuscito, e come ha scritto Serper, la cosa «ha davvero colto di sorpresa la comunità scacchistica, dato che sembrava proprio si fosse ormai ritirato dal gioco competitivo».

Tra giugno e luglio, Nakamura si giocherà quindi le sue possibilità per sfidare Carlsen per quel titolo mondiale per cui vent’anni fa sembrava predestinato. Ora, ha scritto il New Yorker, «sembra essere più in controllo delle sue emozioni», oltre che molto meno stressato dalla pratica scacchistica. In parte perché sa di avere comunque una fama anche a prescindere dai suoi risultati nei tornei più importanti, in parte perché ora sente di avere molte persone che, dopo averlo seguito online, faranno il tifo per lui.

«Per gran parte della mia carriera, della mia vita, sono stato considerato il cattivo, come quello da non tifare, quello che non piaceva» disse già nel 2020 durante una delle sue lunghe dirette online: «quindi avere ora il vostro appoggio per me è molto importante».

Anche ora che si è qualificato al Torneo dei Candidati, dove sarà peraltro il più anziano dei partecipanti, Nakamura dice che continuerà a fare le sue lunghe e frequenti dirette, e che comunque – a differenza che in passato – non gli importa più di tanto come andrà il torneo.

Almeno per ora, Nakamura continua a essere molto presente online, con un approccio diverso da quello considerato più efficace. «In uno sport in cui gli scacchisti più bravi tendono ad allenarsi in privato, a non far capire ai possibili avversari come si preparano e cosa pensano giocando, Nakamura può passare quasi mezz’ora a parlare di una mossa e spiegare perché ha scelto proprio quella anziché un’altra», ha scritto il New Yorker.

Dato che il Torneo dei Candidati si giocherà su partite lunghe, diverse da quelle a cui è abituato lui, molti ritengono che Nakamura avrà difficoltà a vincere. Lui sostiene invece che le partite lampo lo abbiano abituato a gestire la pressione. Ha poi detto: «In termini molto pratici, nell’ultimo paio d’anni ho giocato a scacchi più di chiunque altro».

Già nel 2020, Carlsen si era detto «molto, molto colpito» da Nakamura, che le partite che gli era capitato di giocare contro di lui erano state «molto, molto difficili» e che lo considerava il suo «più grande rivale» nelle partite rapide, specialmente se online.

Visto la presenza al Torneo dei Candidati di giocatori solidi ed esperti come Caruana e Nepomniachtchi, e del talentuosissimo Firouzja, tutti più esperti di Nakamura in partite lunghe e dal vivo, è comunque difficile che alla fine Nakamura possa arrivare a sfidare Carlsen.

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