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  • Sabato 16 aprile 2022

Twitter non vuole farsi comprare da Elon Musk

Il consiglio di amministrazione ha approvato regole straordinarie per ostacolare possibili acquisizioni ostili della società: la cosiddetta "pillola avvelenata"

Elon Musk (Patrick Pleul/Pool via AP)
Elon Musk (Patrick Pleul/Pool via AP)

Venerdì il consiglio di amministrazione di Twitter ha approvato alcune regole straordinarie per limitare il rischio che un singolo azionista della società possa prenderne il controllo raccogliendo altre azioni sul mercato. Di fatto, scrivono i giornali, le regole sono state introdotte per impedire al miliardario Elon Musk di comprare la società, come lui stesso aveva annunciato di voler fare pochi giorni fa con un’offerta a tutti gli attuali azionisti di Twitter.

Secondo le nuove regole approvate da Twitter, per il prossimo anno tutti gli azionisti di Twitter avranno il diritto di acquistare nuove azioni a un prezzo scontato qualora un altro azionista dovesse arrivare a controllare più del 15 per cento delle azioni della società. Questa regola è nota nel gergo finanziario come poison pill – pillola avvelenata – e viene usata dalle società quotate per difendersi dalle cosiddette scalate ostili, quelle acquisizioni che vengono fatte solo tramite l’acquisto sul mercato di sufficienti azioni per prendere il controllo di una società, senza l’approvazione del consiglio di amministrazione della società stessa.

Ora, se un azionista di Twitter dovesse arrivare a controllare più del 15 per cento delle azioni della società, gli altri azionisti avrebbero la possibilità di comprare ad un prezzo scontato nuove azioni, diluendo la quota di azioni controllata dal primo azionista e costringendolo a doverne acquistare molte di più per ottenerne il controllo della società. Il consiglio di amministrazione di Twitter ha annunciato le nuove regole venerdì senza fare esplicitamente riferimento all’offerta di acquisto presentata da Elon Musk, ma secondo i principali giornali statunitensi il piano è stato pensato per impedirgli di comprare la società, o quantomeno per impedirgli di farlo con una scalata ostile.

Pochi giorni fa, Musk – che è la persona più ricca al mondo e il CEO di Tesla e SpaceX – aveva offerto 54,20 dollari per ogni azione di Twitter, dicendo di voler comprare tutta la società. La settimana precedente, inoltre, si era saputo che Musk aveva acquistato poco meno del 10 per cento delle azioni di Twitter, diventandone uno dei più grandi azionisti (per pochi giorni è stato il principale azionista, ma è stato poi superato dal fondo Vanguard Group). Queste novità hanno generato molte attenzioni, perché Twitter è uno dei social network più usati e rilevanti al mondo e ogni novità nel modo in cui è gestito potrebbe avere effetti enormi.

Una delle preoccupazioni di Twitter è probabilmente che se Musk controllasse più del 15 per cento delle azioni della società potrebbe di fatto controllarne o manipolarne le decisioni, anche senza avere un ruolo formale dentro Twitter. Ora sarà molto più difficile che questo scenario si verifichi e se Musk volesse procedere con l’acquisto di Twitter dovrebbe probabilmente farlo cercando un accordo con la società, con costi maggiori.
I 54,20 dollari offerti da Musk per le azioni di Twitter sono tanti rispetto al valore di mercato di Twitter dell’ultimo mese – un periodo di generale debolezza delle società tecnologiche – ma pochi rispetto al valore raggiunto dalle azioni nell’ultimo anno. Come ha spiegato TechCrunch, al momento non sembra che ci siano problemi particolari negli affari di Twitter ed è quindi possibile che le sue azioni guadagnino valore nei prossimi mesi.