Alcune polizie locali stanno sperimentando una specie di lazo

Il BolaWrap si ispira alle bolas argentine e serve a immobilizzare una persona: è in uso a Genova, Parma e in altre città italiane

Un BolaWrap in funzione (Foto Wrap)
Un BolaWrap in funzione (Foto Wrap)

La polizia locale di Parma, come già hanno fatto nei mesi scorsi quelle di Genova, di Bolzano, di Capriate e Brembate in provincia di Bergamo, di Viggiù (Varese) e di altri comuni, sta sperimentando un nuovo strumento che serve per immobilizzare a distanza una persona. Si chiama BolaWrap (wrap significa avvolgere) e, ci tiene a sottolineare l’azienda di Las Vegas, negli Stati Uniti, che lo produce, non è un’arma e segue la filosofia non lethal, cioè non letale. Il BolaWrap non dovrebbe provocare danni fisici se non quelli causati da un’eventuale caduta a terra.

Il principio di funzionamento è quello delle bolas argentine, cioè le funi con due sfere pesanti alle estremità che spesso vengono usate per la caccia. In uno strumento che sembra un telecomando viene innestata una cartuccia in alluminio da cui parte, al momento dello sparo, un cordino in kevlar di due metri e mezzo con alle estremità due ancorine metalliche a quattro uncini. Il cordino si allarga ai lati della persona che si vuole immobilizzare e, una volta raggiunto il bersaglio, si attorciglia al corpo: gli uncini si agganciano ai vestiti e la persona è in quel momento immobilizzata.

Secondo le istruzioni fornite dall’azienda produttrice, il BolaWrap può essere puntato a scelta verso alcune parti del corpo considerate più opportune: il tronco, immobilizzando le braccia, oppure le gambe. Il sistema utilizza munizioni a salve ed è dotato di un puntamento laser. La distanza dalla quale deve essere azionato perché funzioni è tra i tre e gli otto metri. La “bola” viaggia a 700 chilometri all’ora. L’azienda produttrice, nel suo sito, ha pubblicato molti video per spiegarne il funzionamento.

La polizia locale di Parma sperimenterà lo strumento, chiamato «dispositivo di contenimento da remoto», per alcuni mesi. Lo avranno in dotazione i reparti territoriali di pronto intervento impiegati in servizio di sicurezza urbana e in caso di TSO, Trattamento sanitario obbligatorio.

Il BolaWrap è stato adottato da molte forze di polizia locale negli Stati Uniti e in altri quaranta paesi del mondo. L’azienda produttrice sottolinea che lo strumento è meno pericoloso e cruento dei taser che sono in dotazione in Italia a Carabinieri, Polizia e Guardia di finanza in sette città italiane (Milano, Roma, Bologna, Firenze, Bari, Brindisi e Reggio Calabria).

Gli uncini del BolaWrap (Foto BolaWrap)

A inventare il BolaWrap è stato Thomas Smith, che col fratello Patrick è stato anche amministratore della Axon Enterprise, la ditta cui si deve la diffusione del taser. A distribuire in Italia BolaWrap è la Defconservice, azienda di Monza specializzata in sviluppo e vendita di attrezzature per le forze dell’ordine e che, a febbraio, ha organizzato il “BolaWrap day”, invitando rappresentanti delle polizie locali di varie parti d’Italia.

All’inizio della sperimentazione, l’assessore alla Sicurezza del comune di Genova, Giorgio Viale, aveva spiegato che «l’obiettivo dei test per l’adozione di questo strumento non lethal, già in uso negli Stati Uniti, è evitare l’utilizzo del taser». Per l’assessore di Parma alla Sicurezza, Cristiano Casa, il BolaWrap «è estremamente efficace nell’immobilizzazione di persone pericolose, a distanza, e senza provocare danni fisici».

Anche questo strumento, all’apparenza poco cruento, ha messo in mostra alcune criticità. Innanzitutto, la stessa azienda produttrice ha esplicitamente suggerito di non utilizzarlo contro persone «emotivamente disturbate» o «con tendenze suicide».

Associazioni americane che si occupano dell’aiuto a persone con disagi mentali hanno detto che è disumano pensare che senzatetto, persone con problemi psichici o anche sorde possano essere legate come bestie perché non riescono in quel momento a comunicare o si trovano in uno stato alterato.

Altre associazioni, tra cui Human Rights Watch, hanno criticato la diffusione di BolaWrap perché temono che potrebbe favorire e facilitare l’impiego della violenza (benché “non letale”) da parte della polizia anche in situazioni in cui non ce ne sarebbe bisogno, o contro persone o categorie particolarmente svantaggiate.