Le notizie del 50esimo giorno di guerra in Ucraina

Un incrociatore russo è affondato: intanto si discute di un possibile blocco delle importazioni di petrolio in Europa

L'incrociatore russo "Moskva" nel 2014 (AP Photo/Darko Vojinovic)
L'incrociatore russo "Moskva" nel 2014 (AP Photo/Darko Vojinovic)

Giovedì sera il governo russo ha detto che il suo incrociatore “Moskva”, la principale nave della flotta del Mar Nero, è affondato. Il governo aveva detto ore prima che la nave era stata «seriamente danneggiata» da un’esplosione di munizioni causata da un incendio, e che l’intero equipaggio era stato evacuato.La versione ucraina però era stata diversa: secondo le autorità la nave era stata colpita da missili antinave ucraini. Al momento non ci sono molte informazioni al riguardo, e non c’è certezza su quale delle due versioni sia vera.

Intanto secondo il New York Times l’Unione Europea starebbe lavorando a nuove sanzioni contro la Russia che dovrebbero includere anche il divieto di esportare petrolio in Europa. Secondo quanto rivelato in forma anonima da alcuni funzionari europei al New York Times, la misura è già in discussione informalmente ma non se ne parlerà ufficialmente fino al ballottaggio delle elezioni presidenziali francesi, il 24 aprile. Finora l’unica fonte energetica russa colpita dalle sanzioni europee era stata il carbone, mentre si era deciso di escludere un blocco delle importazioni di petrolio e di gas naturale, da cui i paesi europei dipendono moltissimo.

Per quanto riguarda l’andamento della guerra sul campo, sembra essere sempre più vicina la conquista russa di Mariupol, città meridionale dell’Ucraina assediata e bombardata da settimane dall’esercito russo. La Russia ha sostenuto che più di mille marines ucraini che ancora combattevano in città si sarebbero arresi, versione smentita dagli ucraini: l’informazione è difficile da verificare, così come molte altre notizie che arrivano da Mariupol. Si sa comunque che i combattimenti si stanno concentrando attorno all’acciaieria Azovstal, al porto, usata dai soldati ucraini come base operativa e dentro a una delle uniche due aree della città non ancora sotto il controllo dei russi.