Stati Uniti, Regno Unito e Australia avvieranno un programma congiunto per sviluppare missili ipersonici

Il lancio di un missile ipersonico (Luke Lamborn/U.S. Navy via AP)
Il lancio di un missile ipersonico (Luke Lamborn/U.S. Navy via AP)

Martedì i governi di Stati Uniti, Regno Unito e Australia, sulla base dal patto di cooperazione militare AUKUS (dalle sigle dei tre paesi), hanno annunciato un nuovo programma congiunto per sviluppare missili ipersonici e sistemi di difesa per proteggersi dai loro attacchi.

L’annuncio segue lo sviluppo di missili ipersonici da parte di potenze come Russia e Cina, coerentemente con gli obiettivi del patto AUKUS, creato a settembre dell’anno scorso con l’obiettivo (implicito, ma piuttosto evidente) di contenere l’espansione della Cina tramite la formazione di alleanze nell’area del Pacifico.

I missili ipersonici sono una delle armi più potenti esistenti e per questo sono molto ambiti da varie potenze mondiali, che da qualche anno hanno cominciato una competizione molto serrata per costruirli: sono in grado di raggiungere una velocità almeno cinque volte quella del suono (ma possono essere anche molto più veloci), sono manovrabili e precisi come i missili da crociera e hanno la velocità e l’enorme capacità distruttiva dei missili balistici. In sostanza mettono insieme le tecnologie migliori di altri missili, rendendo praticamente inutili tutti i sistemi antimissilistici realizzati fino a oggi.

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