Nei comuni con meno di 5mila abitanti si potrà eleggere lo stesso sindaco per tre mandati consecutivi

Un palazzo comunale italiano (YouTube)
Un palazzo comunale italiano (YouTube)

Martedì il Senato italiano ha approvato in via definitiva il disegno di legge che eleva a tre il numero di mandati consecutivi consentiti ai sindaci dei comuni che hanno dai 3mila ai 5mila abitanti. Per i comuni con 5mila abitanti e oltre, il limite dei mandati consecutivi resta quello stabilito di due, con la possibilità di una terza rielezione solo nel caso in cui uno dei due mandati sia durato meno di due anni, sei mesi e un giorno, e non sia stato interrotto da dimissioni volontarie. Per i comuni con meno di 3mila abitanti, era già possibile essere rieletti per tre mandati consecutivi.

Il Senato ha approvato il provvedimento, già passato alla Camera lo scorso novembre, senza apporre modifiche, con 109 voti favorevoli, nessuno contrario e 23 astenuti. Dopo la promulgazione della legge da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la norma sarà attiva già dalle prossime elezioni amministrative, previste per il 12 giugno.

Oltre al mandato dei sindaci, la legge include anche altri due provvedimenti: il primo prevede che negli enti privati che svolgono funzioni amministrative pubbliche o che producono o gestiscono beni e servizi pubblici non possano essere affidati incarichi di vertice a chi ha subìto condanne per reati contro la pubblica amministrazione. Il secondo esclude i comuni con meno di 5mila abitanti dalle procedure di controllo di gestione, quelle che servono a verificare l’organizzazione, l’efficienza e il livello di ottimizzazione dei costi e dei risultati della gestione comunale.

Il disegno di legge approvato martedì fa parte di un più ampio progetto di riforma del Testo unico degli enti locali, la legge che regola le competenze dei comuni e quindi anche dei sindaci, che verrà presto esaminato dal governo e che propone ulteriori modifiche alle gestioni dei comuni.

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