Il Movimento 5 stelle ha deciso di espellere dal proprio gruppo Vito Petrocelli, presidente della Commissione Esteri del Senato

Vito Rosario Petrocelli (ANSA/FABIO FRUSTACI)
Vito Rosario Petrocelli (ANSA/FABIO FRUSTACI)

Martedì pomeriggio il gruppo del Movimento 5 stelle al Senato ha deciso di espellere Vito Petrocelli, presidente della Commissione Esteri del Senato, di cui nelle ultime settimane si era parlato molto per via delle sue posizioni esplicitamente filorusse. La notizia dell’espulsione di Petrocelli non è ancora stata annunciata dal Movimento 5 Stelle ma è stata anticipata da Repubblica.

Il regolamento interno del Movimento 5 Stelle prevede che i gruppi parlamentari possano espellere deputati e senatori che votano contro la linea ufficiale del partito: la settimana scorsa Petrocelli aveva votato contro il cosiddetto “decreto Ucraina”, promosso da tutta la maggioranza che sostiene il governo di Mario Draghi, quindi anche dal M5S, che prevede invio di armi in Ucraina, aumento di spesa militare e nuovi fondi per l’accoglienza dei profughi ucraini. Tra le altre cose, Petrocelli non si era nemmeno presentato alla seduta comune di Camera e Senato in occasione del discorso del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, a fine marzo. Per le sue posizioni filorusse negli ultimi tempi Petrocelli era stato soprannominato “Petrov”.

Il M5S e la maggioranza che sostiene il governo Draghi vorrebbero anche togliere a Petrocelli la presidenza della Commissione Esteri del Senato, ma non è detto che ci riusciranno. Petrocelli ha detto di non avere intenzione di abbandonare la presidenza della Commissione e il regolamento del Senato non prevede la possibilità di togliere la fiducia alla presidenza di una Commissione nel corso del suo mandato.

Secondo alcune fonti di Repubblica, la presidente del Senato Elisabetta Casellati potrebbe intervenire per togliergli la carica solo se si dimettessero tutti i membri della Commissione, per assicurarne il corretto funzionamento. Oggi, comunque, si riuniranno le varie forze politiche per discutere su come procedere.

– Leggi anche: Cosa c’è nel “decreto Ucraina”