Cosa fa la finanza etica durante una guerra

Quello che fa di solito: rifiuta ogni finanziamento alla produzione e al commercio di armi e alle aziende di paesi che violano i diritti umani

(Etica SGR)
(Etica SGR)

Dall’inizio dell’invasione russa in Ucraina, lo scorso 24 febbraio, diverse aziende estere attive in Russia hanno sospeso i propri affari nel paese, valutando i costi economici di questa operazione come inferiori al costo di rimanere in Russia e danneggiare la propria reputazione in Occidente. In molti casi però non avrebbero potuto fare altrimenti, visto che le pesanti sanzioni decise dai paesi occidentali nei confronti della Russia riguardano anche i suoi rapporti con le aziende occidentali stesse.

Contemporaneamente, nei paesi europei è nato un dibattito sulla necessità di ridurre la dipendenza energetica dalla Russia, che fornisce all’Unione Europea quasi il 40 per cento di tutto il gas importato ogni anno e il 27 per cento di tutto il petrolio. In questo senso sono già state prese misure che puntano a ridurre molto le forniture russe e progressivamente a eliminarle. In Italia si è anche tornati a parlare dell’insufficiente sfruttamento di fonti rinnovabili di energia: il governo si stava muovendo per incentivarlo già prima dell’invasione dell’Ucraina, ma l’attuale situazione potrebbe accelerare il processo.

Ci sono però anche società che nonostante i grandi eventi dell’ultimo periodo non hanno dovuto cambiare il proprio modo di lavorare. Tra queste c’è il Gruppo Banca Etica, che è impegnato da sempre in investimenti “responsabili” – etici, appunto.

Scegliendo su quali settori puntare per gli investimenti, le banche e le società finanziarie possono infatti avere un ruolo importante in questo contesto. La “finanza etica”, che sta attirando un numero sempre crescente di persone e organizzazioni, è proprio quella che valuta le aziende in base al rispetto dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori, al rapporto che hanno con i propri dipendenti e con gli abitanti delle aree in cui operano, ma anche in base a criteri “di governance”, come il rispetto dei regimi fiscali, gli stipendi dei dirigenti, la presenza di corruzione e il processo di nomina degli amministratori.

Sulla base di questi valori, Banca Etica e Etica Sgr – la società di gestione del risparmio del Gruppo Banca Etica – continuano infatti a portare avanti una serie di scelte anche nell’attuale situazione.

Non solo Banca Etica e Etica Sgr rifiutano ogni finanziamento alla produzione e al commercio di armamenti, ma i portafogli dei fondi comuni di Etica Sgr – i fondi “comuni” sono quelli che riuniscono le somme di più risparmiatori per investirle – escludono titoli di stato di paesi che prevedono la pena di morte, o che non garantiscono le libertà civili, la libertà di stampa e i diritti politici. È il motivo per cui da tempo Etica Sgr ha scelto di non investire in aziende russe e bielorusse, così come nei titoli di stato di questi due paesi.

L’esposizione indiretta alla Russia, legata ai ricavi di aziende nei portafogli etici con rapporti con il mercato russo, rimane circoscritta, anche se data la situazione in continua evoluzione non si possono escludere impatti sulla valutazione di alcuni titoli. Tra l’altro, fin dalla sua nascita, Etica Sgr ha deciso di escludere gli investimenti in titoli del settore finanziario, che sono tra quelli che nell’attuale situazione stanno subendo l’impatto maggiore. Gli investitori dei fondi di Etica Sgr in questa fase non sono legati all’andamento delle banche occidentali esposte in Russia

Gli unici titoli rimasti attivi sono alcuni di quelli che vengono chiamati “Green Bond”, cioè obbligazioni che finanziano progetti con impatti climatici positivi. I fondi comuni di Etica Sgr tengono conto di standard sociali, di buon governo e ambientali. Per questo motivo, anche quello della produzione di energia da fonti rinnovabili è un settore su cui Etica Sgr, e in generale il Gruppo Banca Etica, sono impegnati da molto tempo. Una scelta che non è solo ambientale: diversificare le fonti di approvvigionamento energetico può limitare in parte le tensioni internazionali.

Banca Etica è nata nel 1999 a Padova, dando vita nel 2000 a Etica Sgr e costituendo poi il Gruppo Banca Etica nel 2003. Dal 2019 il Gruppo comprende anche CreSud, società che si occupa di progetti di microfinanza nel Sud del mondo e che collabora con le banche locali per promuovere lo sviluppo dei territori. Negli anni il Gruppo ha collaborato con moltissimi enti di beneficenza e associazioni non profit, così in questi giorni ha messo insieme una lista di organizzazioni – tra quelle con cui collabora e che conosce bene – che stanno portando aiuti alle persone ucraine, a cui si possono inviare donazioni.