Si continua a discutere del pagamento del gas russo

Putin ha firmato un decreto per convertire in rubli i pagamenti in valuta straniera dei paesi “ostili alla Russia”

Un soldato ucraino in posa con i resti di un elicottero russo a Malaya Rohan, 20 chilometri a sud est di Kharkiv, il 31 marzo 2022 (Chris McGrath/Getty Images)
Un soldato ucraino in posa con i resti di un elicottero russo a Malaya Rohan, 20 chilometri a sud est di Kharkiv, il 31 marzo 2022 (Chris McGrath/Getty Images)

Il presidente russo Vladimir Putin ha firmato oggi un decreto in base al quale tutti i pagamenti per il gas fatti in valuta straniera dai “paesi ostili” alla Russia dovranno essere convertiti in rubli, secondo un meccanismo che prevede il coinvolgimento di Gazprombank, la banca di stato che gestisce i pagamenti dei paesi occidentali. È una questione che va avanti da qualche giorno, da quando il governo russo aveva annunciato questa decisione, molto probabilmente per apprezzare il rublo che nelle scorse settimane si era svalutato moltissimo. I paesi del G7 (il gruppo informale che riunisce le democrazie con l’economia più avanzata al mondo) si erano subito rifiutati. Stamattina il cancelliere tedesco Olaf Scholz aveva anche detto di aver sentito Putin al telefono, il quale gli aveva assicurato che i paesi europei avrebbero potuto pagare in euro o in dollari, come prevedono i contratti.