Anche l’Austria ha avviato un piano di emergenza per prepararsi a un’eventuale futura mancanza di gas

(Sean Gallup/Getty Images)
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Mercoledì sera anche l’Austria, dopo che poche ore prima la Germania aveva fatto lo stesso, ha deciso di attivare un sistema preventivo di emergenza per prepararsi a un’eventuale futura mancanza di gas. Il piano servirebbe nel caso in cui la Russia decidesse di sospendere le proprie esportazioni.

Come la Germania, l’Austria ha deciso di attivare il piano a causa della disputa dei giorni scorsi tra la Russia e i paesi occidentali sulle modalità di pagamento del gas (con il governo russo che insisteva che le forniture fossero pagate in rubli, per far sì che la valuta si apprezzasse dopo il crollo delle settimane scorse causato dalle sanzioni). Poco dopo l’annuncio dell’Austria, però, il presidente russo Vladimir Putin ha detto al cancelliere tedesco Olaf Scholz che le forniture potranno essere pagate in euro o in dollari, come avevano richiesto i paesi del G7.

Come la Germania, l’Austria dipende moltissimo dal gas naturale russo: circa l’80 per cento di tutto il gas che importa proviene infatti dalla Russia, e un blocco delle forniture creerebbe enormi problemi al paese. Il sistema di emergenza attivato prevede una prima fase di monitoraggio delle risorse a disposizione. Nel caso in cui in futuro la Russia dovesse interrompere la fornitura di gas verrebbero attivate le altre due fasi di allarme vero e proprio, in cui ci sarebbero un razionamento e una redistribuzione delle risorse, e in cui si darebbe la priorità alle attività che ne hanno più bisogno.