A El Salvador sono state arrestate più di 1.400 persone per le violenze tra gang criminali avvenute nel fine settimana

(AP Photo/ Salvador Melendez)
(AP Photo/ Salvador Melendez)

La polizia di El Salvador ha detto di aver arrestato in tre giorni più di 1.400 persone accusate di essere coinvolte nelle estese violenze tra gang criminali del fine settimana, che domenica avevano portato all’introduzione dello stato di emergenza. Secondo il governo del paese, da venerdì a domenica durante vari scontri tra gang erano state uccise 87 persone, 62 delle quali solo sabato, il giorno più violento della storia di El Salvador dalla fine della guerra civile, terminata nel 1992.

El Salvador è considerato uno dei paesi più violenti del mondo, in particolare per l’attività di gang criminali come la MS-13 e la Barrio-18, che secondo le autorità hanno circa 70mila membri in tutto il paese e sono responsabili di estorsioni, traffico di droga e di centinaia di omicidi ogni anno. Lo stato di emergenza prevede tra le altre cose che le persone arrestate possano essere detenute per 15 giorni senza avere diritto alla consulenza legale e che la polizia possa controllare liberamente i loro telefoni.

Il presidente di El Salvador, Nayib Bukele, ha rivolto parole molto dure nei confronti dei membri delle gang e ha condiviso sui social media alcune immagini e video in cui si vedono i detenuti che vengono fatti correre o camminare accovacciati in un carcere, ammanettati e in biancheria intima; Bukele ha scritto che i pasti dei detenuti sono stati razionati e che in alcuni casi queste persone sono anche state private dei materassi per dormire.

Bukele, che sta governando in maniera piuttosto autoritaria, ha criticato la comunità internazionale e le ong che hanno accusato El Salvador di presunte violazioni dei diritti umani nel trattamento dei detenuti, dicendo che le regole previste dallo stato di emergenza andranno avanti e che loro «non vedranno più la luce del sole».

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