Cos’è successo alla notte degli Oscar

Apple ha fatto quello che Netflix provava a fare da anni, Will Smith ha preso a sberle Chris Rock, e “Dune” ha vinto molto

(Neilson Barnard/Getty Images)
(Neilson Barnard/Getty Images)

Nella notte c’è stata la cerimonia degli Oscar, i premi assegnati dalla Academy of Motion Picture Arts and Sciences, di cui fanno parte circa diecimila addetti ai lavori del cinema statunitense e mondiale. Dune, costoso film di fantascienza tratto dal romanzo di Frank Herbert, ha vinto sei premi “tecnici” per fotografia, montaggio, scenografia, colonna sonora, sonoro ed effetti visivi. Il premio per il miglior film è andato però a I segni del cuore, rifacimento di un film francese del 2014 su una ragazza udente e aspirante cantante in una famiglia sorda, i cui membri sono interpretati da attori sordi.

Il miglior film
I segni del cuore – il cui titolo originale è CODA (acronimo di “Child of Deaf Adults” (figlia, o figlio, di persone sorde) – è un film di Apple, che già ad agosto lo aveva reso disponibile sul suo servizio di streaming Apple TV+. Oltre che un Oscar al miglior film per Apple è anche il primo Oscar per il miglior film vinto da un servizio di streaming. È invece stata una serata parecchio sottotono per Netflix: il suo film Il potere del cane, che aveva 12 candidature, ha vinto solo un premio, quello per la miglior regia assegnato a Jane Campion. Il potere del cane – un western particolare, lento e riflessivo – era considerato il favorito per la vittoria dell’Oscar al miglior film, ma comunque si sapeva che I segni del cuore aveva buone possibilità di vincere.

I segni del cuore ha vinto altri due premi: quello per la miglior sceneggiatura non originale e quello per il miglior attore non protagonista, assegnato all’attore sordo Troy Kotsur. È il primo attore sordo a vincere un Oscar, mentre l’aveva già vinto un’attrice sorda, Marlee Matlin, che in I segni del cuore interpreta la moglie del personaggio di Kotsur e che nel 1987 era stata premiata per il suo ruolo in Figli di un dio minore. I segni del cuore ha vinto nelle uniche tre categorie in cui era candidato: era dagli anni Trenta che un film con meno di quattro candidature non vinceva l’Oscar al miglior film e non era mai successo che un film vincesse l’Oscar al miglior film senza essere nemmeno candidato per regia e montaggio. È inoltre il primo film ad aver vinto il Sundance Film Festival a vincere poi l’Oscar per il miglior film.

La principale spiegazione di come abbia fatto I segni del cuore a vincere sta nel fatto che il miglior film degli Oscar viene votato in modo particolare: anziché votare un solo candidato, i membri dell’Academy devono fare infatti una classifica dei film candidati, dal preferito al meno preferito. Per vincere un film deve essere il preferito di molti votanti, oppure uno dei preferiti della grande maggioranza di loro. Per il suo essere un film semplice e pacificante, in nessun modo divisivo o controverso, I segni del cuore potrebbe non essere stato il film preferito di tantissimi, ma in assenza di altri film chiaramente destinati alla vittoria è stato probabilmente inserito tra i primi posti delle schede di molti votanti. Pur essendo di Apple, in Italia il film è disponibile anche su Sky e Now Tv. Nei prossimi giorni sarà inoltre in alcuni cinema.

Gli altri premi
I premi per miglior attrice e miglior attore protagonisti sono andati a Jessica Chastain per il suo ruolo in Gli occhi di Tammy Faye e a Will Smith per quello in Una famiglia vincente –King Richard, due film biografici su due personaggi piuttosto noti, soprattutto negli Stati Uniti. Sia per Chastain che per Smith è il primo Oscar, ma quello di cui si parla oggi è soprattutto lo schiaffo di Smith al comico Chris Rock, che dal palco aveva fatto una battuta sulla capigliatura di sua moglie Jada Pinkett Smith (che soffre di alopecia). Tutto questo alcuni minuti prima di essere premiato. È stato un momento molto teso e imbarazzato (e qui c’è una cronaca più estesa).

Ariana DeBose, che ha recitato in West Side Story, è stata premiata come miglior attrice non protagonista, e anche per lei è il primo Oscar. Jane Campion, regista neozelandese di 67 anni, aveva già vinto nel 1994 un Oscar per la sceneggiatura di Lezioni di piano. Quello vinto nella notte è però il suo primo Oscar per la regia, dopo che l’anno scorso il premio era andato a Chloé Zhao, regista di Nomadland.

Così come da previsioni – in una serata in cui fatta eccezione per I segni del cuore quasi tutto è andato come da previsioni – il premio per il miglior documentario è andato a Summer of Soul, quello per il miglior film d’animazione a Encanto e quello per il miglior film internazionale al giapponese Drive My Car. I pochi premi tecnici che non sono andati a Dune li hanno vinti Cruella per i costumi, Belfast per la sceneggiatura originale e Gli occhi di Tammy Faye per trucco e acconciature. Billie Eilish e Finneas, sorella e fratello, hanno vinto l’Oscar per la canzone “No Time to Die”, contenuta nel film con lo stesso titolo su James Bond. Questo ha impedito a Lin-Manuel Miranda, anche lui candidato nella stessa categoria, di completare il cosiddetto EGOT, il premio simbolico per chi vince i più importanti premi di cinema, televisione, musica e teatro.

L’Oscar per il miglior cortometraggio è andato a The Long Goodbye, che ha per protagonista Riz Ahmed; quello per il miglior cortometraggio animato a The Windshield Wiper, che prova a rispondere alla domanda “cos’è l’amore”; quello per il miglior cortometraggio documentario l’ha vinto The Queen of Basketball, sulla giocatrice di pallacanestro Lucy Harris.

La cerimonia
Ancor più che per i suoi premi, è molto probabile che la 94ª cerimonia degli Oscar sarà ricordata soprattutto per lo schiaffo di Will Smith. Dopo tre anni è tornata ad avere qualcuno che la presentasse (in questo caso le tre attrici Regina Hall, Amy Schumer e Wanda Sykes) e, dopo che già se ne parlava da qualche anno, le premiazioni di otto categorie sono state fatte prima della cerimonia vera e propria, e mostrate solo in sintesi durante la diretta televisiva.

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Tra i momenti che più si sono fatti notare ci sono stati il discorso in lingua dei segni americana di Kotsur e una celebrazione dei cinquant’anni del Padrino con Al Pacino, Robert De Niro e Francis Ford Coppola sul palco. Ci sono poi stati diversi riferimenti alla guerra in Ucraina, compreso un minuto di silenzio. Non è stato mostrato, sebbene nei giorni scorsi se ne fosse parlato, alcun messaggio dal presidente ucraino Volodymyr Zelensky.