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  • Mercoledì 23 marzo 2022

In Afghanistan le scuole secondarie femminili non hanno riaperto

Avrebbero dovuto farlo oggi, a sette mesi dal ritorno al potere dei talebani, ma il governo ha cambiato idea all'ultimo momento

Studentesse davanti a una scuola di Kabul, prima che i talebani conquistassero il potere in Afghanistan (AP Photo/Rahmat Gul, File)
Studentesse davanti a una scuola di Kabul, prima che i talebani conquistassero il potere in Afghanistan (AP Photo/Rahmat Gul, File)

Mercoledì, in occasione del primo giorno dell’anno scolastico in Afghanistan, le scuole femminili secondarie, cioè l’equivalente di medie e superiori italiane, avrebbero dovuto riaprire dopo quasi sette mesi. Erano chiuse da fine agosto, quando i talebani avevano ripreso il potere nel paese. Alla fine però non c’è stata alcuna riapertura, e mercoledì mattina il governo dei talebani ha fatto sapere che le donne non potranno ancora tornare a frequentare le scuole secondarie.

L’annuncio della riapertura era stato fatto la scorsa settimana dal ministero dell’Istruzione, in seguito alle grosse pressioni della comunità internazionale per ripristinare l’accesso delle donne a tutti i gradi d’istruzione. Finora infatti erano state riaperte solo le scuole primarie, ovvero le elementari, e le università.

Mercoledì mattina molte studentesse in tutto il paese sono quindi andate a scuola nella convinzione che sarebbero finalmente tornate in classe, ma hanno scoperto solamente al loro arrivo la decisione del governo. L’agenzia di stampa AFP era andata in una scuola superiore di Kabul appositamente per documentare il ritorno in classe delle studentesse, ma si è trovata davanti decine di ragazze obbligate a tornare a casa.

Secondo Aziz-ur-Rahman Rayan, portavoce del ministero dell’Istruzione, oggi il governo avrebbe detto che le scuole non avrebbero riaperto finché lo stesso ministero non avesse preparato un piano per permettere alle donne di andare a scuola rispettando la cultura afghana e la sharia, cioè l’insieme di princìpi morali e giuridici islamici che i talebani applicano in una forma estremamente radicale: per esempio finché non verrà deciso che tipo di uniforme far usare alle studentesse.

Peraltro già prima che i talebani tornassero al potere, nelle scuole secondarie afghane le classi erano divise tra quelle maschili e quelle femminili, e le donne erano costrette a indossare abiti non appariscenti e a coprirsi la testa con un hijab o una sciarpa. Non è chiaro quindi in che modo dovrebbero essere fatte le uniformi per permettere alle ragazze di tornare a scuola, e in molti pensano che la decisione del governo sia l’ennesimo tentativo dei talebani di limitare il diritto all’istruzione delle ragazze afghane, così come era avvenuto durante il loro primo regime.

Secondo l’inviato di BBC a Kabul, Secunder Kermani, la decisione di non riaprire le scuole sarebbe dovuta solamente a contrasti interni al governo talebano tra i membri più conservatori e quelli più moderati, che si sarebbero risolti solo all’ultimo momento. Solo martedì sera, infatti, un portavoce del ministero dell’Istruzione aveva pubblicato un video in cui si era congratulato con tutti gli studenti, maschi e femmine, per l’inizio del nuovo anno scolastico.