Il Belgio ha rinviato la chiusura di due reattori nucleari che dovevano essere spenti entro il 2025

La centrale nucleare di Doel, in Belgio (AP Photo/ Virginia Mayo)
La centrale nucleare di Doel, in Belgio (AP Photo/ Virginia Mayo)

A causa del rischio di una possibile crisi energetica dovuta per lo più alla guerra in Ucraina, il governo del Belgio ha annunciato di aver rinviato il piano per la chiusura di due reattori nucleari che avrebbero dovuto essere dismessi entro il 2025. I reattori si trovano nelle due centrali nucleari attualmente attive nel paese, quelle di Doel e Tihange: in un comunicato diffuso venerdì, il governo ha detto di aver deciso di «prolungare la vita» dei reattori Doel 4 e Tihange 3 di dieci anni, sostenendo che siano «misure necessarie […] per rafforzare l’indipendenza del paese dai combustibili fossili alla luce di un contesto geopolitico caotico».

Lo scorso dicembre, pur non rinunciando del tutto all’energia nucleare, il governo belga aveva annunciato che tutti e sette i reattori presenti nelle due centrali nucleari sarebbero stati spenti entro la fine del 2025. Nel recente comunicato, ha fatto sapere che i nuovi piani non escludono le fonti rinnovabili di energia: in particolare, ha previsto investimenti per 1,1 miliardi di euro da destinare alla transizione verso la cosiddetta “neutralità carbonica” grazie alla produzione di energia eolica e solare e a quella di idrogeno “verde”, cioè l’idrogeno prodotto con fonti rinnovabili; allo stesso tempo, nei prossimi quattro anni verranno investiti 25 milioni all’anno per finanziare la ricerca su centrali nucleari più piccole.

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