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  • Venerdì 18 marzo 2022

Gli scaffali vuoti nei supermercati russi

I russi stanno facendo grosse scorte di prodotti alimentari come zucchero e farina, i cui prezzi sono aumentati a causa delle sanzioni

Alcuni russi in un supermercato di San Pietroburgo, il Finnish PRISMA, la cui società di riferimento ha annunciato che sospenderà le proprie attività in Russia (AP Photo)
Alcuni russi in un supermercato di San Pietroburgo, il Finnish PRISMA, la cui società di riferimento ha annunciato che sospenderà le proprie attività in Russia (AP Photo)

Negli ultimi giorni sono circolate immagini e video di scaffali di supermercati vuoti, in diverse città russe, soprattutto di prodotti alimentari basilari come sale, zucchero, farina e grano saraceno (molto consumato in Russia): moltissimi cittadini russi stanno facendo grosse e improvvise scorte di questo tipo di prodotti, dato che il loro prezzo sta salendo molto per effetto delle durissime sanzioni imposte dall’Occidente alla Russia in reazione all’invasione dell’Ucraina.

Per descrivere l’affrettato e improvviso acquisto di prodotti alimentari da parte della popolazione russa i giornali internazionali hanno parlato di «corsa allo zucchero» e di «acquisti in preda al panico»: è un fenomeno ampiamente raccontato in diverse parti della Russia e che riguarda comunque anche altri prodotti, come i dispositivi elettronici o le medicine.

Il motivo è che con l’imposizione delle durissime sanzioni economiche alla Russia da parte di molti governi occidentali e il crollo del valore del rublo, il prezzo di tantissimi prodotti è cresciuto in modo improvviso e molto significativo: secondo i dati del Rosstat, l’istituto nazionale di statistica russo, il prezzo di prodotti alimentari basilari come zucchero e farina è già cresciuto di circa il 12 per cento.

Significa che un pacco di farina che costava l’equivalente di 80 centesimi di euro ora ne costa quasi 90. E data la situazione attuale e le sue disastrose conseguenze sull’economia della Russia, i russi temono che questi prezzi continueranno a salire, e quindi stanno facendo scorte.

– Leggi anche: Le sanzioni faranno male alla Russia

Oltre al rialzo dei prezzi, la popolazione russa teme anche che i prodotti alimentari comincino presto a scarseggiare per effetto di difficoltà logistiche nelle importazioni, sempre come conseguenza delle sanzioni. Vari paesi occidentali hanno chiuso il loro spazio aereo alle compagnie russe, e la Russia ha a sua volta chiuso il proprio agli aerei di 36 paesi. Inoltre varie compagnie di trasporto marittimo occidentali hanno annunciato che smetteranno di lavorare in Russia. Questo potrà causare problemi almeno in parte delle importazioni. Dopo l’invasione dell’Ucraina, per questo, la Russia ha rimosso molte restrizioni alle importazioni da una serie di paesi limitrofi.

Non è chiaro se ci siano effettivamente già stati problemi nell’approvvigionamento: secondo il Moscow Times è così, ma secondo altre analisi, tra cui una del Financial Times, gli scaffali vuoti nei supermercati sono dovuti più che altro alle scorte fatte dai russi in questi giorni.

Dmitri Peskov, portavoce del governo russo, ha definito gli acquisti dei russi «estremamente emotivi», e ha detto che non c’è ragione di temere interruzioni nelle catene di approvvigionamento. Ha detto lo stesso anche Viktor Evtukhov, viceministro dell’Industria russo: tra le altre cose ha menzionato anche un divieto alle esportazioni di alcuni prodotti deciso dal governo russo pochi giorni fa, che secondo lui dovrebbe garantire che prodotti di prima necessità come appunto lo zucchero e la farina non mancheranno.

Secondo vari esperti, però, se anche la Russia riuscirà a non avere troppi problemi con ciò che produce all’interno dei propri confini, li avrà presto con i prodotti importati, tra cui per esempio ci sono varie bevande. Coca-Cola e Pepsi, per esempio, hanno già annunciato che sospenderanno le proprie attività in Russia.

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