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  • Mercoledì 16 marzo 2022

La tecnica di ripresa che si vede sempre di più nello sport

Introdotta negli Stati Uniti per il football si è diffusa anche in Italia: dà un effetto particolarmente cinematografico a un costo tutto sommato contenuto

Simone Inzaghi dopo il gol sbagliato da Edin Dzeko in Torino-Inter (Dazn)
Simone Inzaghi dopo il gol sbagliato da Edin Dzeko in Torino-Inter (Dazn)

Torino-Inter della 29ª giornata di Serie A è stata una partita tesa e frustrante per entrambe le squadre. Il risultato finale non ha accontentato nessuno e ha provocato qualche nervosismo, motivo per cui si è notato più del solito l’utilizzo di una nuova ripresa televisiva. Chi l’ha introdotta negli Stati Uniti la chiama “Megalodon”, un nome che in realtà non dice nulla sulla tecnica in questione, riconoscibile perché dà un aspetto cinematografico ai momenti cruciali: come l’occasione sprecata da Edin Dzeko a pochi minuti dalla fine di Torino-Inter. Quando la palla è finita di poco sopra la traversa, a bordo campo l’allenatore Simone Inzaghi si è buttato a terra sulle ginocchia: la scena è stata ripresa con una modalità diversa da quelle a cui siamo abituati, che ne ha accentuato l’intensità e che da alcuni mesi si sta vedendo sempre più spesso.

La diffusione di questo nuovo tipo di riprese nella produzione di eventi sportivi si deve in gran parte a Jarrod Ligrani, direttore tecnico del network statunitense Fox, che in occasione della partita di National Football League tra Washington e Seattle Seahawks del 20 dicembre 2020 diede a un operatore una fotocamera Sony α7R IV di nuova generazione, integrata con un teleobiettivo da 24 a 70 millimetri e un trasmettitore wireless, il tutto montato su uno stabilizzatore di medie dimensioni per migliorare la qualità della ripresa con movimenti di camera più fluidi.

Per Fox doveva essere un esperimento, ma la videocamera così predisposta risultò molto più maneggevole di una tradizionale steadycam, le ingombranti telecamere “agganciate” agli operatori a cui normalmente sono affidate le riprese a bordo campo. Era più adatta a riprendere da vicino le azioni di uno sport dai ritmi veloci come il football americano, e anche molto meno costosa delle steadycam, non arrivando neanche a 10mila dollari fra tutte le sue componenti.

Ma le differenze erano anche altre. Quel tipo di fotocamera permette infatti riprese con una bassa profondità di campo, una caratteristica tipica dei ritratti in primo piano: esalta il soggetto inquadrato, bene a fuoco, mettendolo in contrasto con lo sfondo più sfocato. È un effetto assai comune in fotografia e particolarmente scenografico, implementato anche sulle più moderne fotocamere degli smartphone, che si basa su una maggiore apertura del diaframma dentro alla lente. Il risultato, oltre a essere percepito come qualcosa di nuovo, sta a metà tra un piano sequenza cinematografico e un videogioco sportivo, tanto che le prime riprese erano sembrate realizzate in risoluzione 8K, pur essendo ancora in 4K.

Dopo il debutto nella trasmissione delle partite di football, uno dei dirigenti di Fox Sports disse: «Sicuramente fa un ottimo lavoro nel girare video di grande qualità, ma in genere non viene utilizzata per le trasmissioni in diretta. Siamo rimasti sbalorditi da quanto sia stata apprezzata».

Alla nuova combinazione di strumenti, Ligrani ha dato il nome di Megalodon senza particolari motivi tecnici: era soltanto il nome di uno squalo estinto — il megalodonte in italiano — a cui suo figlio si era appassionato in un certo periodo. Mike Smole, uno dei primi operatori a usarla, la chiamava inizialmente la «steadycam dei poveri» per le dimensioni e i costi ridotti. Eppure a due anni di distanza l’uso della Megalodon non è stato soltanto confermato, ma incentivato e ampliato in altri sport. Si è vista nel baseball e nel wrestling della WWE. È stata usata ampiamente nell’ultimo Super Bowl di Los Angeles, nella Nascar e nel 2021 è arrivata anche in Europa, tanto che ora tutti i principali campionati di calcio la stanno utilizzando: in Serie A — dove le partite vengono prodotte da una regia unica gestita dalla Lega — si sta vedendo dalla stagione in corso, nelle partite più importanti.

Da anni le produzioni di eventi calcistici sperimentavano nuovi metodi di ripresa per migliorare l’esperienza dei telespettatori, ma finora i casi erano rimasti isolati. Uno degli esperimenti più apprezzati lo fece sempre Fox Sports nel 2014 con il campionato olandese. In occasione di Feyenoord-Ajax, la partita più attesa della stagione, riprese l’ingresso in campo delle squadre combinando l’uso di più steadycam ad alta risoluzione con cui seguì da vicino i giocatori fino a pochi istanti dal calcio d’inizio.

Per molti fu uno sguardo nel futuro delle produzioni televisive, ma non ci fu un seguito immediato. Ora – anche grazie alla necessità di coinvolgere maggiormente gli spettatori nel periodo della pandemia – la Megalodon sembra aver fornito uno strumento più adatto a questo tipo di impiego, in tutti i sensi: dalla qualità delle immagini alla praticità nell’uso degli strumenti, più maneggevoli e meno costosi. Il suo uso è ancora sperimentale e potrà essere implementato con nuovi supporti, nel frattempo però ha trovato già uno spazio nelle trasmissioni in diretta, usata a bordo campo per tutta la durata degli incontri e non solo nei momenti iniziali.