• Mondo
  • Giovedì 3 marzo 2022

Il grande voto all’ONU contro la Russia

Hanno votato per una risoluzione di condanna dell'invasione 141 paesi, compresi alcuni alleati tradizionali del regime russo

L'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 2 marzo 2022 (AP Photo/Seth Wenig)
L'Assemblea generale delle Nazioni Unite, il 2 marzo 2022 (AP Photo/Seth Wenig)

Mercoledì l’Assemblea generale delle Nazioni Unite, che comprende tutti gli stati membri, ha votato con una sessione di emergenza una risoluzione per condannare l’invasione russa in Ucraina, e per chiedere alla Russia di ritirare l’esercito. Dei 193 paesi membri, 141 hanno votato a favore della risoluzione, 35 si sono astenuti e 5 hanno votato contro: significa, in sostanza, che la stragrande maggioranza dei paesi del mondo è contraria all’invasione russa dell’Ucraina.

Al voto, storico per la sua quasi unanimità (anche da parte di paesi normalmente vicini alla Russia), è seguito un lungo applauso.

La risoluzione votata mercoledì chiedeva, in sostanza, la fine della guerra e il ritiro immediato dei soldati russi dall’Ucraina. Alcuni voti sono stati sorprendenti, come quello a favore della Serbia, storico alleato della Russia, e uno dei pochissimi paesi europei a non aver imposto sanzioni. Anche gli Emirati Arabi Uniti, in buoni rapporti con la Russia, hanno votato a favore.

A votare contro sono stati 5 paesi: la Russia, naturalmente, poi la Bielorussia, stretta alleata della Russia che ha accettato di fare da porta d’accesso e deposito di armi per l’invasione, l’Eritrea, la Corea del Nord e la Siria. Si sono invece astenuti 35 paesi, tra cui la Cina, che nonostante le posizioni apparentemente caute sta sostenendo, nei fatti e nelle azioni, il presidente russo Vladimir Putin.

Tra gli astenuti ci sono molti paesi africani, tra cui Angola, Congo, Mali, Mozambico, Senegal, Sudan e Sud Sudan. Non è sorprendente: gli stati africani che si sono espressi contro l’invasione russa in questi giorni sono pochi, e il complessivo sostegno a Putin è legato anche al fatto che la Russia ha lavorato molto, negli ultimi anni, per estendere la propria influenza in Africa.

Ha sviluppato legami economici con vari paesi attraverso esportazioni e investimenti, oltre ad aver fornito sostegno militare in molti casi. Lo ha fatto per esempio inviando i soldati mercenari del Gruppo Wagner, noti per i loro abusi e le loro violazioni di diritti umani, per aiutare i leader politici locali a mantenere il potere e contrastare i dissidenti interni. Lo ha fatto nella Repubblica Centrafricana per la prima volta, e poi in Sudan, Mozambico e Mali: sono tutti paesi che mercoledì si sono astenuti nella risoluzione.

Le risoluzioni dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite – l’organo dell’ONU che riunisce i rappresentanti di tutti i paesi del mondo – non sono legalmente vincolanti, ma hanno un notevole peso politico: di fatto esprimono la posizione di tutti i paesi del mondo nei confronti delle questioni discusse volta per volta, posizioni che possono quindi influenzare i comportamenti e le decisioni dei vari paesi. In questo caso, il voto esprime uno schiacciante isolamento diplomatico della Russia per quanto riguarda la sua decisione di invadere l’Ucraina.

La votazione è stata richiesta dal Consiglio di sicurezza dell’ONU, mentre la Russia era impegnata nei bombardamenti di varie città ucraine. Le sessioni di emergenza dell’Assemblea generale dell’ONU sono rare, e vengono convocate solo in casi eccezionali.