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  • Mercoledì 2 marzo 2022

Il primo discorso sullo stato dell’Unione di Biden

Il presidente americano ha parlato ovviamente della crisi ucraina, ma anche dei piani per combattere l'inflazione e risollevare l'economia

(Jim Lo Scalzo-Pool/Getty Images)
(Jim Lo Scalzo-Pool/Getty Images)

Martedì il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha tenuto il suo primo discorso sullo stato dell’Unione, un appuntamento annuale della politica statunitense, con cui il presidente si rivolge ai parlamentari e al paese per fare il punto sulla sua attività e sulle condizioni della nazione. Dal suo insediamento nel gennaio del 2021, Biden aveva già tenuto un discorso al Parlamento riunito, ad aprile, ma tecnicamente non era un discorso sullo stato dell’Unione, visto che di norma il presidente degli Stati Uniti non ne tiene uno nel primo anno del suo mandato.

Gran parte del discorso, durato circa un’ora, è stata dedicata all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. «Sei giorni fa – ha detto Biden iniziando il discorso – il presidente russo Vladimir Putin ha cercato di scuotere le fondamenta stesse del mondo libero, pensando di poterlo piegare ai suoi modi minacciosi. Ma ha sbagliato i calcoli. Pensava di poter entrare in Ucraina e che il mondo si sarebbe voltato dall’altra parte. Invece ha incontrato un muro forte come non avrebbe mai previsto o immaginato. Ha incontrato il popolo ucraino».

Sempre nella prima parte del discorso, Biden ha promesso che Putin «pagherà» per aver attaccato l’Ucraina, e che l’Occidente è unito nel contrastare l’invasione russa, e ha ricordato che «nel corso della nostra storia abbiamo imparato questa lezione: quando i dittatori non pagano un prezzo per le loro aggressioni, provocano più caos. Continuano a muoversi. E i costi e le minacce per l’America e per il mondo continuano ad aumentare».

Biden ha proseguito dicendo che Putin pensava che l’Occidente e la NATO non avrebbero risposto: «Pensava che avrebbe potuto dividerci dall’interno, in questa Camera e in questa nazione. Pensava che avrebbe potuto dividerci anche in Europa. Ma Putin si sbagliava. Siamo pronti. Siamo uniti».

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Ha poi detto che le sanzioni imposte finora dai paesi occidentali stanno «soffocando» l’economia russa, e ha annunciato una nuova sanzione contro la Russia, la chiusura dello spazio aereo americano ad aerei russi. Ha comunque ribadito che «le nostre forze non sono e non saranno coinvolte in un conflitto con le forze russe in Ucraina».

La parte del discorso di Biden dedicata alla crisi ucraina è stata applaudita da tutti i parlamentari, sia dal suo partito, i Democratici, sia dai Repubblicani. Non è stato così per la seconda parte del discorso, quella dedicata all’economia, in cui più volte i Repubblicani hanno rumoreggiato e mostrato il proprio disappunto.

Biden ha ricordato le misure economiche adottate dalla sua amministrazione in questo primo anno al governo, criticando duramente quelle del suo predecessore Donald Trump, e in particolare la molto controversa riforma fiscale, che aveva avvantaggiato solo i cittadini più ricchi.

Ha sottolineato invece l’importanza dell’American Rescue Plan approvato lo scorso marzo, un ambizioso pacchetto di misure economiche da quasi 2mila miliardi di dollari, in parte destinati al sostegno di cittadini e famiglie e all’espansione del welfare. A differenza della riforma fiscale di Trump «di cui ha beneficiato solo l’1 per cento più ricco degli americani, l’American Rescue Plan ha aiutato i lavoratori e non ha lasciato nessuno indietro. E ha funzionato. Ha creato posti di lavoro. Un sacco di lavori», ha detto Biden.

Nell’ultimo anno sono stati creati più di 6,5 milioni di nuovi posti di lavoro, «come mai prima nella storia d’America», ha detto il presidente americano. Ha evidenziato anche come il PIL statunitense nel 2021 sia cresciuto del 5,7 per cento l’anno scorso, il maggior incremento dai tempi della presidenza di Ronald Reagan negli anni Ottanta, quando si arrivò a una crescita del 7,2 per cento.

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Biden ha poi parlato del programma del suo governo per contrastare l’aumento dell’inflazione, arrivata ai livelli massimi da 40 anni. Ha presentato un piano per abbassare l’inflazione che prevede, tra le altre cose, un aumento della produzione di beni negli Stati Uniti. Questo aumento riguarderà soprattutto quei beni che attualmente vengono importati maggiormente dalla Cina, come parti di automobili e microchip, la cui scarsità con la crisi della supply chain ha contribuito all’aumento dei prezzi negli Stati Uniti e in molti altri paesi del mondo. Il piano di Biden prevede inoltre investimenti immediati per tagliare i costi dei medicinali, delle bollette energetiche, dell’assistenza all’infanzia e per abbassare i prezzi degli alloggi per i meno abbienti.

Ha poi parlato ovviamente della pandemia, ricordando come in questo momento negli Stati Uniti si stia assistendo a un calo dei contagi che sta riportando la situazione a quella di mesi fa. Ha parlato dell’importanza dei vaccini nella lotta al coronavirus, e ricordato come ci sia però ancora molto da fare per debellare il virus. «So che alcuni parlano di “vivere con il COVID-19”. Io oggi dico che non accetteremo mai di vivere con il COVID-19. Continueremo a combattere il virus come facciamo con altre malattie».

Non ha parlato esplicitamente delle elezioni di “midterm”, che si terranno il prossimo novembre per rinnovare il Congresso e per cui i sondaggi danno in gran parte in vantaggio i Repubblicani, ma ha rivolto un invito ai partiti e ai cittadini americani all’unità, specialmente in vista di una progressiva uscita dalla crisi dovuta alla pandemia. «Smettiamola di guardare al COVID-19 come a una linea di demarcazione partigiana. Guardiamolo per quello che è: una terribile malattia. Smettiamola di vederci come nemici e iniziamo a vederci per quello che siamo: concittadini americani».

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