In India 38 persone sono state condannate a morte per un attentato terroristico del 2008

Alcune delle persone arrestate ad Ahmedabad nel 2008, incappucciate per proteggere la propria identità (AP Photo/Ajit Solanki, File)
Alcune delle persone arrestate ad Ahmedabad nel 2008, incappucciate per proteggere la propria identità (AP Photo/Ajit Solanki, File)

Venerdì un tribunale indiano ha condannato a morte 38 persone, e all’ergastolo altre 11, per un attacco terroristico a sfondo religioso compiuto nel 2008 a Ahmedabad, nel Gujarat, stato con una storia di fortissime tensioni e violenze tra induisti e musulmani. Se la sentenza verrà confermata dall’ultimo grado di giudizio (i condannati hanno fatto sapere che faranno appello), sarà la prima volta nella storia dell’India che così tante persone vengono condannate a morte in una volta sola.

L’attentato relativo alla sentenza di venerdì era stato compiuto il 26 luglio del 2008 e aveva provocato la morte di 56 persone. Con due serie di esplosioni successive, erano stati fatti esplodere alcuni ordigni nascosti in biciclette e altri oggetti di uso quotidiano, nel centro di Ahmedabad. La prima esplosione era avvenuta nei pressi di un frequentato centro commerciale e la seconda, circa 20 minuti dopo, nei pressi dell’ospedale in cui erano stati portati alcuni dei feriti. Poco dopo l’attentato era stato rivendicato da un gruppo islamista chiamato Harkat-ul-Jihad-al-Islami (“mujaheddin indiani”, secondo altre ricostruzioni), con base in Pakistan e che nel frattempo non sembra essere più attivo.

Il processo che si è concluso con la sentenza di venerdì è stato lungo e per varie ragioni complicato e più volte ritardato: erano state inizialmente incriminate 80 persone e sono state chiamate a testimoniare più di mille persone.